CRONACA

Pari in matematica

Maschi e femmine non hanno capacità matematiche differenti. Quello che cambia è forse solo il pregiudizio


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– Cade uno dei grandi pregiudizi di genere: i maschi non sono più bravi delle femmine in matematica. Lo dimostra uno studio della Villanova University, negli Stati Uniti, pubblicato su Psychological Bulletin che ha preso in esame i dati di quasi 500.000 mila studenti (fra 14 e 16 anni d’età) di oltre 69 nazioni. “Gli stereotipi sull’inferiorità femminile in matematica sono in aperto contrasto con i dati scientifici reali” spiega Nicole Else-Quest, professore di psicologia, che insieme ad alcuni colleghi ha analizzato i risultati di due survey internazionali sui profitti in matematica a scuola, la “Trends in International Mathematics and Science Study” (TIMSS) e il “Program for International Student Assessment” (PISA).

L’analisi di questi dati mostra, a livello generale, differenze minime fra i due sessi nelle abilità matematiche. In compenso da nazione in nazione, ha osservato Else-Quest, queste differenze variano molto. Questa variabilità sarebbe però spiegata da altre osservazioni emerse nella ricerca: nonostante il livello generale di abilità matematica non vari fra i sessi, il livello di sicurezza sulle proprie abilità matematiche e l’importanza che queste hanno nell’assicurarsi una carriera professionale soddisfacente è estremamente sbilanciato i fra maschi e femmine, in favore dei primi. La scienziata ha inoltre analizzato altre variabili come il livello di educazione scolastica femminile, lo stato economico e di benessere di ciascuna nazione, trovando per esempio che le nazioni in cui c’è uno spazio maggiore per le donne nella ricerca sono anche quelle in cui le ragazze hanno maggiore confidenza nelle loro capacità matematiche. Presi tutti insieme questi risultati suggeriscono che le differenze che si trovano in certe nazioni per quel che riguarda le prestazioni  matematiche sono fortemente dipendenti da fattori di tipo sociale e culturale.

“Questa meta-analisi dimostra che se la qualità dell’istruzione e il curriculum influenzano l’apprendimento infantile, lo stesso fanno anche i valori che la scuola, gli insegnanti e le famiglie danno all’apprendimento della matematica nelle ragazze. I risultati dimostrano che le ragazze posso avere prestazioni del tutto simili a quelle dei compagni maschi quando vengono forniti loro gli strumenti educativi appropriati e possono fare riferimento a modelli femminili che eccellono in matematica,” ha concluso Else-Quest.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.