CRONACA

La vendetta del fico

80 milioni anni di collaborazione reciproca fra vespe e fichi si mantengono anche con un po’ di severità

NOTIZIE – Un pianta così bella, generosa di frutti dolci e polposi, placida. Chi direbbe mai che nasconde un’anima da censore. Sì, perché se siete una femmina di vespa non provate a imbrogliare il fico con cui da almeno 80 milioni di anni intrattenete rapporti di mutua collaborazione, perché statene certe, non ve la farà passare liscia. Nelle aree tropicali del mondo almeno 700 specie fra vespe e fichi – in coppie fico/vespa – conducono con reciproca soddisfazione una collaborazione preziosa per la riproduzione di entrambi. Le vespe infatti depongono le uova nei frutti, che proteggeranno le larve nei loro primi stadi di sviluppo, e in cambio impollinano la pianta. Cosa succede però se la vespa cerca di imbrogliare e depone le uova senza impollinare? Il fico non va tanto per il sottile e fa cadere il frutto a terra, provocando la morte della prole della vespa. Una sanzione crudele che però a detta di Charlotte Jandér, della Cornell University e di Edward Allen Herre, della sezione panamense dello  Smithsonian Tropical Research Institute, è utile per mantenere la relazione simbiontica fra le due specie.

I due scienziati hanno osservato che esiste una differenza nelle misure adottate dal fico a seconda del tipo di impollinazione usata dalle vespe. In alcune specie infatti questa avviene in maniera passiva: il polline del fico si attacca  spontaneamente al corpo dell’insetto, che lo trasporta di fiore in fiore in maniera inconsapevole. In altre specie invece il processo è attivo: le vespe devo spendere energia per riempire certe sacche apposite sul loro corpo. Nel primo caso i fichi non sono vendicativi, e in genere le vespe non possono fare a meno di svolgere il loro compito. Nel secondo invece è molto più frequente – come riportano Jandér  e Herre su Proceedings of the Royal Society B – osservare vespe che non impollinano, e in questi casi la vendetta della pianta cala implacabile sulle larve inermi. A ulteriore conferma di questo meccanismo selettivo, i due scienziati hanno anche osservato che dove le vespe impollinano attivamente, è più frequente pizzicare delle “imbroglione” quando la sanzione del fichi è meno drastica.

“Quando far parte di una relazione mutuale ha un costo, le sanzioni sembrano essere una forza necessaria per mantenerla,” ha spiegato Jandér. “Nel nostro studio abbiamo osservato meno truffe quando le ritorsioni erano maggiori. Risultati simili sono stati osservati fra gli esseri umani e negli insetti sociali. L’ipotesi che gli stessi principi generali possano servire a mantenere la cooperazione sia entro che fra le specie è molto stimolante.”

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.