NOTIZIE – Nei laboratori NEST di Pisa dell’Istituto di Neuroscienze del CNR è stato messo a punto un nuovo sensore in grado di misurare nelle cellule in vivo due parametri importanti in molti processi neurologici: il pH, cioè del grado di acidità delle cellule, e la concentrazione di cloro.
Il cloro svolge nel corpo importanti funzioni fisiologiche, tra cui la regolazione e la trasmissione dei segnali nervosi. Nei fluidi che circondano la membrana cellulare sono presenti alte concentrazioni di ioni mobili, i più importanti dei quali sono il sodio (Na+), il potassio (K+), il cloro (Cl-) e il calcio (Ca2+). Tra le varie funzioni biochimiche, questi ioni permettono il passaggio dei segnali elettrici attraverso le membrane delle cellule elettricamente sensibili come i neuroni, e sono quindi essenziali per trasmettere informazioni vitali per l’organismo. Quando ci sono delle alterazioni nelle concentrazioni di queste sostanze possono insorgere delle malattie anche gravi. Per esempio, la fibrosi cistica e l’epilessia sono proprio dovute ad alterazioni della concentrazione di cloro nelle cellule.
Il sensore messo a punto dai ricercatori del NEST, chiamato ClopHensor, è in grado di rendere visibili la concentrazione di cloro e il pH, utilizzando la GFP (Green Fluorescent Protein), la proteina fluorescente verde derivata dalla medusa Aequorea victoria, la cui scoperta fece meritare il premio Nobel per la chimica a Osamu Shimomura, Martin Chalfie e Roger Y. Tsien nel 2008.
I ricercatori hanno realizzato una versione nuova della proteina GFP in grado di legarsi agli ioni di cloro e di emettere luce in modo proporzionale alla concentrazione del cloro stesso. È quindi in grado non solo di rivelare la presenza di cloro ma anche di valutarne la concentrazione a colpo d’occhio. L’idea è quella di utilizzare le capacità del nuovo sensore sia per scopi diagnostici sia per mettere a punto nuovi farmaci.
La ricerca è stata pubblicata su Nature Methods di luglio 2010 (doi:10.1038/nmeth.1471).