AMBIENTE

La coreografia bestiale del cielo di Roma

Questo articolo avrebbe potuto avere un titolo come Evviva i luoghi comuni. Oppure Nessuno più si ferma a guardare la bellezza delle cose.  Nel primo caso avrei dovuto dargli un taglio di questo tipo.

Una mattina di venti giorni fa il panorama di Pavia, nella zona in cui abito vicino al parco della Vernavola, era questo nella fotografia

E sì che gli amici me lo avevano detto che Pavia era la città della nebbia quando decisi di lasciare la Brianza. In effetti in questi tre mesi di giornate come quella nella foto se ne sono viste parecchie qui a sud di Milano. In realtà di nebbia quest’anno se n’è vista anche a Trieste. Quella stessa mattina ho preso un treno per Roma, quello nuovo, superveloce e assai caro e tre ore dopo nella mia stessa fotocamera l’immagine che appariva, quasi magicamente, era questa

Evvai con i luoghi comuni. La nebbia al Nord e il sole al Sud. A Roma, in una giornata di metà gennaio, sembrava primavera. Arrivato a Termini, con un’ora di tempo a disposizione prima di prendere una coincidenza per Palestrina, mi sono fermato nel piazzale antistante la stazione indeciso su cosa fare. Questa parte dell’articolo si può intitolare… Nessuno più si ferma a guardare la bellezza delle cose.

Perché mi è bastato alzare gli occhi al cielo per osservare uno spettacolo come non avevo mai visto. Una vera e propria danza con le sue logiche per me del tutto imprevedibili.

Mi sono sorpreso del fatto che, a parte il sottoscritto e una ragazza di Firenze che mi si è avvicinata, nessuno tra le centinaia di persone presenti si sia fermata per guardare cosa succedeva. Me ne sono sorpreso e rammaricato. Tutti troppo di corsa, troppo veloci, troppo scuri in volto. Eppure la bellezza della natura era lì, pochi metri sopra le loro teste.

Ma mi sono sbagliato. Oggi ho scoperto che in quegli stessi giorni Michele Assante, fotografo romano, puntava al cielo il suo teleobiettivo per catturare frammenti di quello stesso spettacolo che stavo guardando anche io. Io per pochi minuti nel centro di Roma, lui per giorni interi dalla sua terrazza a nord della Capitale.

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