Né troppa né troppo poca: ci vuole la giusta quantità di materia oscura per avviare la formazione di una galassia massiccia. È quanto scoperto con l’Herschel Space Observatory.
NOTIZIE – Gli ingredienti per formare una buona galassia capace di avviare a sua volta la formazione di nuove stelle sono una grande quantità di gas, che via via si addensa formando dei grumi, e un pizzico di materia oscura. Se la materia oscura iniziale è troppo poca la galassia si dissolve subito, mentre se è troppa,
invece di formarsi un’unica galassia grande, se ne formano tante piccole.
La giusta dose corrisponde a 300 miliardi di volte la massa del nostro Sole, cioè a 6×1041 chilogrammi, ed è inferiore al valore che era stato calcolato in base ai modelli.
Gli astronomi hanno misurato la luce infrarossa emessa da galassie con stelle in formazione che si trovano molto lontane, circa 10-11 miliardi di anni luce da noi, e quindi molto deboli e difficili da osservare. Si pensa che queste galassie si formino all’interno di aloni composti di materia oscura, quella materia che permea tutto l’universo ma che non viene rivelata dagli strumenti e le cui proprietà sono ancora in buona parte da scoprire.
Questi aloni di materia oscura esercitano sulla materia circostante la loro azione gravitazionale attraendo gas e polveri necessari per formare la nuova galassia. Gas e polveri si addensano e formano dei grumi, da questi poi nascono delle nuove stelle che, tutte insieme, formano quella grande città di stelle che noi chiamiamo galassia.
L’Herschel Space Observatory è lo strumento giusto per questo lavoro: è infatti specializzato nella rilevazione di luce infrarossa proveniente da svariati oggetti, dagli asteroidi ai pianeti del nostro Sistema solare alle galassie distanti. È in grado di costruire una mappa delle emissioni infrarosse di ampie zone di cielo in tempi abbastanza brevi e a risoluzione elevata. Così si è potuta realizzare la prima mappa della radiazione infrarossa cosmica. La mappa così costruita permette di avere un colpo d’occhio della distribuzione delle galassie lontane mettendo in evidenza l’influenza della materia oscura.
La ricerca è stata pubblicata su Science.