SALUTE

Il sole e il destino dei farmaci

SALUTE – Quando assumiamo un farmaco il suo destino è presto detto: viene assorbito, si distribuisce nell’organismo, viene metabolizzato, ovvero “digerito”, e poi eliminato.

Secondo i ricercatori del Karolinska Institute, in Svezia, la capacità dell’organismo di “digerire” i farmaci può essere influenzata dall’esposizione alla luce solare. Può quindi variare con le stagioni.

La ricerca, pubblicata sulla rivista “Drug metabolism  & Disposition “ prende le mosse dall’analisi di ciò che è accaduto nell’organismo di 70.000 soggetti coinvolti nello studio.

Si tratta di pazienti che, dopo aver subito un trapianto, assumevano con regolarità farmaci immunosoppressori volti a inibire l’insorgere di reazioni di rigetto. Gli studiosi hanno monitorato i livelli plasmatici di questi farmaci durante un anno solare e hanno confrontato quelli raggiunti in seguito all’assunzione durante il periodo invernale con quelli ottenuti dopo un’assunzione nel periodo estivo.

Così facendo hanno scoperto che i livelli plasmatici di questi farmaci variavano nel corso dell’anno così come, in questo periodo di tempo, variano i livelli plasmatici di vitamina D.

Ecco cosa accade secondo i ricercatori svedesi: la capacità dell’organismo di sintetizzare vitamina D dipende dall’esposizione alla luce solare. La vitamina D aumenta i livelli di un enzima che svolge un ruolo decisivo nel processo di digestione dei farmaci e che si chiama: CYP3A4.
Così facendo, attiva il sistema che a livello epatico si occupa di demolire i farmaci.  Pertanto, ad alti livelli di Vitamina D, nel corso dell’anno, corrispondono bassi livelli plasmatici di farmaco dopo somministrazione.

“Se la capacità di demolire la molecola aumenta, per ottenere lo stesso effetto terapeutico sarà necessario aumentare le dosi di farmaco” spiega Jonatan Lindh, uno dei ricercatori che ha guidato lo studio.
La novità di questo studio consiste nell’aver messo in luce, per la prima volta, il meccanismo con cui la molecola svolge la sua funzione, nonché l’aver dimostrato come la variazione di esposizione alla luce solare può influire sulla sensibilità individuale a un farmaco.

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