NOTIZIE – Le “lucertole verme” (dette anche anfisbene) sono un gruppo di rettili privo di arti, il loro corpo assomiglia cioè a quello dei serpenti. Questi rettili, si sono chiesti gli scienziati, discendono dai serpenti o sono lucertole che hanno perso le zampe? Ma soprattutto quali sono i passaggi evolutivi che hanno portato alla scomparsa degli arti? In realtà i dati biomolecolari fanno già sospettare una parentela più stretta con le lucertole e il nuovo studio pubblicato oggi su Nature supporta ulteriormente quest’ipotesi, fornendo però alcuni dettagli interessanti sul processo evolutivo che ha interessato il corpo del rettile. Joannes Muller, dell’Università Humboldt di Berlino, e colleghi hanno analizzato a fondo l’anatomia di un fossile di 45 milioni di anni trovato nei depositi di Messel in Germania. Si tratta di una Cryptolacerta hassiaca, una piccola lucertola fossilizzata: comparando l’anatomia dello scheletro del fossile con quello delle lucertole verme moderne i ricercatori hanno visto che nel fossile il cranio appare molto robusto proprio come quello tipico delle lucertole verme moderne (utile per seppellirsi velocemente nel terreno). Il fossile però possiede ancora tutti e quattro gli arti, proprio come le lucertole moderne normali.
Gli autori spiegano anche che questo reperto è troppo recente (di almeno 20 milioni di anni) per essere un antenato diretto delle lucertole verme moderne, ma resta importante per capire la genesi di questo gruppo.
Due sono le informazioni importanti che offre questo studio: l’evoluzione del corpo senza arti delle lucertole è andata in parallelo con quella dei serpenti e il cranio “rafforzato” per infilarsi nel terreno ha preceduto la perdita degli arti. In pratica, spiegano gli autori, una volta che la lucertola ha iniziato a nascondersi nel terreno gli arti si sono adattati, svanendo e rendendo più semplice infilarsi nelle crepe.