AMBIENTE – Nel 2010 abbiamo consumato una quantità di energia pari a più di 12 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente, facendo registrare un aumento del 5,6% rispetto all’anno precedente. Si tratta del più alto incremento dal 1973, l’anno della grande crisi energetica. A dirlo è l’ultimo rapporto della BP – Statistical Review of World Energy – pubblicato a fine giugno 2011.
Come viene prodotta l’energia che utilizziamo? Leggendo l’infografica, che schematizza le diverse fonti dell’energia consumata nel Mondo, in Europa e nel nostro Paese, è evidente che la maggior parte dell’energia è prodotta sfruttando le risorse dei combustibili fossili, principalmente il petrolio. Tuttavia l’oro nero, da dieci anni a questa parte, continua a perdere terreno. Nel 2010 ha registrato un incremento di solo 3,1%, il più basso tra i combustibili fossili. Crescono fortemente, invece, il carbone (+7,6%) e il gas (+7,4%) che oggi rappresentano, rispettivamente, il 29,6% e il 23,8% dei consumi globali di energia. Ancora scarso il contributo delle fonti rinnovabili, nonostante l’aumento record registrato l’anno scorso: +5,3% per l’idroelettrico, +15,5% per le altre fonti rinnovabili (biocombustibili, geotermia, solare ed eolico).
Questa crescita dei consumi energetici si accompagna ad un aumento delle emissioni dei gas serra (+5,8%). Determinante il ruolo della Cina, che ha superato gli Stati Uniti, diventando non solo il più grande consumatore di energia al mondo, ma anche il Paese che emette il maggior quantitivo di gas serra. Oggi il consumo energetico cinese rappresenta il 20,3% di quello mondiale e le emissioni di CO2 hanno superato gli 8,8 milioni di tonnellate, più di un quarto di quelle globali.
Oltre alle problematiche ambientali, non bisogna dimenticare che le fonti fossili non sono infinite. Secondo le stime delle riserve “certe” e dei consumi al 2010 riportate nel rapporto il limite di esaurimento è di 47 anni per il petrolio, di 58 anni per il gas naturale e di 118 anni per il carbone. Insomma, è evidente come lo sviluppo e la transizione verso le energie rinnovabili non siano solo un’opportunità, ma sempre più una necessità.