CRONACA

Incidente “nucleare”

CRONACA – l’altroieri mattina nel Centro francese di condizionamento e di trattamento dei rifiuti radioattivi di Codolet, sul sito di Marcoule lungo il Rodano, per l’esplosione di un forno è morto un operaio e quattro persone sono rimaste ustionate, una gravemente.

“Gravemente” lo deduco dal fatto che è stata ricoverata nell’ospedale specializzato di Montpellier, più lontano ma meglio attrezzato di quello di Marsiglia.

Quel tipo di forno elettrico serve a incenerire rifiuti poco radioattivi, tute, guanti per esempio, oppure a fondere le parti metalliche degli attrezzi usati nella manutenzione e nello smantellamento di reattori delle centrali, degli ospedali o dei centri di ricerca. La colata è poi ritagliata in lingotti dai quali si fanno in strumenti per la manutenzione e lo smantellamento ecc.

Dentro il forno, c’erano 4 tonnellate di metalli, secondo Electricité de France che gestisce le operazioni del Centro attraverso una sua filiale. Più che un “incidente nucleare”, come riportano molti giornali, sembra uno di quelli che possono succedere in un’acciaieria. Forse ci sarà stato un guasto nel sistema di raffreddamento? O nel sistema di smistamento dei vari metalli? Le autorità francesi hanno comunicato una fuoriuscita di 63 mila becquerel. Tenuto conto della radioattività naturale della bauxite (1) e delle norme per grandi acciaierie come quelle dell’Alcoa, per esempio, questa non sembra tanto elevata né pericolosa per l’Italia. Infatti per ora non c’è alcuna nube radioattiva sul Piemonte.

L’incidente è una ragione in più per controllare la sicurezza dell’intera filiera del nucleare, ovviamente, non per evocare Fukushima. Le scorie dei reattori non si fondono né si inceneriscono in un forno elettrico. In Francia erano trattate e in parte riciclate dal vecchio reattore autofertilizzante Phénix di Marcoule. Spento due anni fa,  sarà sostituito dal reattore Astrid che dovrebbe entrare in funzione nel 2014 o nel 2015. Nel frattempo, di materiali da riciclare ce n’è in abbondanza lo stesso e la Melox, una filiale dell’Areva sempre sul sito di Marcoule, mescola ossido di uranio e di plutonio per fare il combustibile nucleare detto Mox.

Forse l’allarme è dovuto al fatto che in francese déchets significa sia rifiuti che scorie?

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(1) Potrei sbagliare. Se qualche specialista sa quali sono in fonderia e mi corregge, gli/le sarò grata.

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