AMBIENTE – Ottobre è il mese del riciclo e della raccolta differenziata. Un’iniziativa promossa da Conai e ministero dell’Ambiente, che con la campagna “Raccolta 10 Più” mirano a spiegare ai cittadini come fare una raccolta differenziata corretta e migliorare così i risultati del riciclo.
Secondo i dati dell’Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, nel nostro Paese il riciclaggio dei rifiuti è fermo all’11% contro una media europea del 24%. Ancora oggi la maggior parte dei rifiuti prodotti da ogni cittadino – si parla di 541 kg all’anno – finisce in discarica (45%), mentre il 12% viene bruciato negli inceneritori. L’Italia si salva solo nel compostaggio, smaltendo con questa tecnica il 32% dei rifiuti.
Guardando alla situazione degli altri Stati dell’Unione si notano notevoli differenze nel trattamento dei rifiuti. Le situazioni peggiori sono quelle di Bulgaria, Romania, Malta, Lituania e Lettonia, che affidano lo smaltimento quasi esclusivamente alle discariche. I Paesi che ricorrono in misura maggiore agli inceneritori sono invece la Svezia, dove questa forma di smaltimento riguarda il 49% dei rifiuti trattati, la Danimarca (48%), i Paesi Bassi (39%), il Lussemburgo (36%), il Belgio (35%), la Germania e laFrancia (34%). In dieci Paesi membri dell’UE la quota destinata all’incenerimento è inferiore all’1% dei rifiuti trattati.
Tra i Paesi che riciclano di più troviamo la Germania (48%), il Belgio e la Svezia (36%). Il compostaggio è diffuso principalmente in Austria (40%), Italia (32%) e Paesi Bassi (28%). Se al riciclaggio sommiamo il contributo del compostaggio emerge che tali tecniche sono utilizzate per smaltire più della metà dei rifiuti urbani in Austria (70%), in Germania (66%), in Belgio (60%) e in Svezia (50%), mentre in sette Stati dell’Unione Europea la percentuale scende al di sotto del 10%.
Dall’analisi dei dati è evidente come l’attuazione di una politica unitaria nella gestione dello smaltimento dei rifiuti sia ancora lontana. Forti spinte per diminuire l’utilizzo delle discariche e incentivare il riciclaggio e il compostaggio arrivano anche dall’Agenzia europea per l’ambiente che sta emanando una serie di direttive e pareri.
Una gestione corretta dello smaltimento, in grado di portare benefici all’ambiente in termini di riduzione di emissioni di gas serra, è sempre più necessaria per affrontare le conseguenze di una produzione di rifiuti in crescita. Secondo le ultime stime dell’Agenzia nel 2020 i cittadini dell’Unione Europea, se non sarà invertita la tendenza in atto, produrranno più di 550 kg di rifiuti a testa all’anno. Ora ne producono 513, con notevoli differenze da un Paese all’altro, come si può vedere nella treemap.