CRONACA – Escono oggi su science ben tre paper che rendono pubblici i risultati del flyby nei pressi dell’asteroide Lutetia (a soli 3170 km) eseguito l’anno scorso (10 luglio 2010) dalla sonda ESA Rosetta (che ora sta continuando il suo viaggio verso la cometa Churyumov-Gerasimenko dove arriverà nel 2014). In due degli articoli è importante la partecipazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) italiano, che ha collaborato con gli strumenti Osiris (co-principal investigator Giuseppe Barbieri, dell’Università di Padova e associato INAF) e Virtis (il primo autore del paper su Science è Angioletta Corradini, ricercatrice dell’INAF). Le osservazioni dicono che Lutetia è un corpo celeste molto antico, anche se è strutturato come una sorta di puzzle a incastro: alcune sue zone infatti sono vecchie di ben 3,6 miliardi, mentre altre datano ad “appena” 50-80 milioni di anni orsono.
Questa osservazione pone Lutetia fra i corpi più antichi del Sistema Solare, probabilmente fra i “planetesimi” e cioè quegli elementi che sono andati a formare i pianeti che consciamo oggi.
Le osservazioni di Osiris (insieme ad altre) hanno permesso di stimare la densità dell’asteroide, molto alta e pari cioè a 3,4 grammi per centimetro cubo (5,5 è quella media della Terra). Questa compattezza potrebbe essere dovuta a un processo di fusione interna provocato da calore sviluppato dal decadimento radiottivo. Per questo, ipotizzano gli scienziati, l’asteroride potrebbe avere un nucleo ferroso, e un mantello e una crosta superficiale (formate da silicati leggeri), come un piccolo pianeta.
Discordanti sono invece i dati raccolti da VIRTIS che hanno rilevato una notevole omogeneità della superficie che appare invece formata da “condriti carbonacee ed enstatitiche” (che riportano a una crosta primoridiale, e alla composizione di meteoriti primitive) e ricoperta di regolite (come la Luna) una polvere finissima di dimensioni fra i 50 e i 100 micron. Virtis ha inoltre stabilito la temperatura media del corpo celeste, che varia fra i -210 e i -28.
Esclusa, sempre da Virtis, la presenza anche passata di acqua (nessuna presenza di minerali idrati).