ARTE, MUSICA E SPETTACOLI – Magari i Sex Pistols (i sopravvissuti) si offenderanno un po’ di essere definiti “archeologici”. Ma tant’è: una ricerca pubblicata ieri su Antiquity sostiene che i graffitti conservati su un muro di un appartamento in Denmark Street a Londra (ora un ufficio), a firma Johnny “Rotten” (John Lyndon), vanno conservati e studiati come reperti archeologici. “Questa è un importante eredità, dal punto di vista storico e archeologico, per i materiali e le prove che contiene”spiegano John Scofield del dipartimento di Archeologia dell’Università di York e Paul Graves-Brown, un ricercatore indipendente, autori della ricerca. L’appartamento era abitato negli anni ’70 dai componenti della band pioniera del punk e gli autori paragonano i disegni (che rappresentano i componenti della band e Malcom McLaren, il mitico produttore della band britannica) ai dipinti ruestri neolitici della caverna di Lascaux nella Francia del Sud.
“È bene ricordare” scrivono ancora gli autori “che l’archeologia moderna include anche i periodi a noi prossimi, e usa i reperti recenti per comprendere meglio le epoche antiche e allo stesso tempo comprendere in maniera critica la stessa modernità”.
E voi che ne pensate?