AMBIENTE – Science pubblica un inserto sulle ricerche e invenzioni che trasformano le acque inquinate in limpidi ruscelli, i rifiuti in raccolti ed elettricità, le discariche in dollari e opere d’arte. Una ventata di novità su un tema puzzol appassionante.
L’opera riprodotta in copertina fa parte di “Recycling Series”, la mostra della fotografa Hughette Roe nella galleria dell’American Association for the Advancement of Science (editore della rivista) a Washington fino al 30 novembre. Lo speciale è una sorta di catalogo ragionato, sotto il segno dell’ottimismo: cambiare si deve e cambiare si può perché conviene.
La gestione dei rifiuti è antiquata, costosa e inefficiente, spiega d’acchito Janet Hering dell’ETH di Zurigo, scelta giustamente per scrivere l’editoriale, visto che la Svizzera è il paese più riciclone del mondo con un 49,2% di rifiuti municipali trasformati in materia prima di seconda mano. Quattro pagine di infografica dai colori vivaci indicano le dimensioni del problema, poi affrontato con:
– Garbology 101, una lezione di pattumologia per debuttanti attraverso l’esempio di Bill Davidson il quale, come “molta gente che per mestiere si occupa di rifiuti, sembra provare per loro una particolare passione e non si lascia travolgere dalla loro complessità”. Davidson è un’eccezione però, “ha un mare di dati”…
– cinque reportage di grandi firme, Gretchen Vogel sui nuovi gabinetti e il Toilet Challenge 2012 della Fondazione Bill Gates al quale partecipano otto squadre di ricercatori e che si conclude il 14 agosto a Seattle; Jeffrey Mervis su Norma Garcia, “smistatrice” in un impianto di riciclaggio del Maryland e consapevole che nelle discariche del terzo mondo sono i poveri a smistare e riciclare; Elizabeth Pennisi sul miracolo dei liquami urbani che impianti di depurazione restituiscono sotto forma di chiare e fresche acque, anche grazie a batteri che ne metabolizzano i nitrati e che, con i residui, producono la propria energia e un eccesso da vendere; Robert Service sulla CO2 che, come insegnano i coralli, potrebbe domani “pavimentare il mondo”; Greg Miller sul pregiudizio contro fogne ed escrementi e la dissonanza cognitiva che ci fa sprecare acqua più pura di quella di fonte se sappiamo che è stata depurata;
– quattro rassegne più tecniche sui criteri di sicurezza e di sostenibilità per l’acqua depurata; sulla conversione dei rifiuti in bioelettricità e sostanze chimiche riutilizzabili; sulle difficoltà nel riciclare metalli e alcune soluzioni; su come aggiungere ulteriore valore aggiunto allo sfruttamento delle “materie seconde”;
– due prospettive per specialisti, sul riciclaggio dell’onnipresente polipropilene e, scritta da ricercatori cinesi, sui disastri ambientali causati dall’estrazione mineraria come – a volte – è possibile ricuperare gli scarti invece di sprecarli.
Incredibile dictu, il tutto si legge come un romanzo.
Crediti immagine: Science