AMBIENTE – Un pannello fotovoltaico non è per sempre. In media dura 25-30 anni, dopodiché deve essere smaltito. E come? Dal primo luglio 2012 le aziende che producono o importano pannelli fotovoltaici, per continuare ad accedere agli incentivi, dovranno garantire la corretta gestione dei moduli “a fine vita” aderendo a un consorzio autorizzato.
Oggi in Italia ci sono più di 50 milioni di moduli fotovoltaici in grado di erogare, secondo i dati del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), una potenza fotovoltaica installata di oltre 14mila MW totali, ripartita su più di 400mila impianti fotovoltaici in esercizio che accedono agli incentivi del Conto energia. Per ora le celle che vanno smaltite sono ancora poche, ma nei prossimi anni il riciclo e lo smaltimento rappresenteranno un problema da affrontare.
Per far fronte a questa situazione è nata dall’accordo tra Cobat (Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo) e il Comitato IFI (Industrie Fotovoltaiche Italiane) la prima filiera italiana destinata alla raccolta, al riciclo e allo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. Attraverso la georeferenziazione di tutti gli impianti installati a livello nazionale sarà possibile sviluppare un sistema di tracciabilità dei moduli esausti. Inoltre i produttori, i distributori e gli importatori, aderendo al consorzio, potranno garantire ai propri clienti il ritiro e il riciclo dei pannelli non più produttivi.
Il nuovo Consorzio si occuperà della raccolta e del frazionamento dei prodotti che possono essere riciclati in Italia, come il vetro, le componenti metalliche e la plastica. La cella fotovoltaica, invece, sarà inviata all’estero, poiché attualmente in Italia non ci sono impianti adeguati per lo smaltimento.
Crediti immagine: Laura Pulici
Io ho un pannello rotto da smaltire, dimensione 2×1 m e peso 25 kg. Che ne faccio?!?
So che da profano non dovrei intromettermi, ma vorrei saperne di più sul corretto smaltimento dei pannelli fotovoltaici.
Visto che per ottenere gli elementi rari che servono per il fotovoltaico andiamo a portare morte e inquinamento nel Terzo Mondo..
http://www.nytimes.com/2010/06/27/opinion/27kristof.html?_r=2&partner=rssnyt&emc=rss
Mi farebbe molto piacere sapere che questi pannelli non vengono inviati in qualche discarica, ma riciclati correttamente.
Grazie per il lavoro che svolgete ogni giorno.
Produzione di energia elettrica da Fotovoltaico in Italia , gen – aprile 2012:
5.142 GWh
Costo annuo sostenuto da(quasi) tutti i consumatori di energia elettrica italiani per il fotovoltaico ( e per 20 anni!)
€ 6.126.828.549
Potenza installata: 14.799.833 kW
Dati ricavati , 20.8.2012 , da , Contatore fotovoltaico.
Qualche perplessità mi affiora, avendo letto il comunicato (MSE e MATTM) di pochi giorni fa, che affermava essere stato raggiunto il tetto annuo di € 6,7 miliardi come contributi per la produzione elettrica da fotovoltaico.
Oggi diventa operativo il Quinto Conto Energia per il fotovoltaico.
Storicamente, per ogni kW installato di fotovoltaico, si ottengono, sulla base delle serie statistiche di Gse, in Italia poco più di 1000 kWh all’anno.
Quindi si può ipotizzare una produzione da fotovoltaico di 16.000 GWh nel 2012, a fronte di € 6,7 miliardi di contributi.
L’incidenza del contributo per kWh prodotto da fotovoltaico è € 0,418.
Se si pensa con questa impostazione di rendere più competitiva l’industria italiana e alleggerire
la bolletta elettrica domestica, siamo veramente alla follia!
Alla domanda a chi rivolgersi per restituire un pannello fotovoltaico non più funzionante, un po’ ironicamente suggerirei :
ai produttori cinesi che hanno dominato per quote molto elevate il mercato italiano!
Ogni azienda del fotovoltaico che si deve, dovrebbe essere iscritto a un ente che si occupa dello smaltimento. L’iscrizione viene rinnovata ogni anno.
Da tempo c’è PVCYCLE… Le più importanti società sono soci di questo sistema di riciclo…