CRONACA – Se indichi un oggetto interessante a un bambino piccolo, più o meno nel 70% dei casi sarà in grado di capire il gesto e raggiungere il giocattolo. Succede più o meno lo stesso con gli elefanti. Un gatto, invece di seguire il tuo dito puntato, ti guarderà con faccia interrogativa.
Ciò significa che gli elefanti, per la maggior parte delle volte, sono in grado di comprendere i gesti umani, nonostante non siano addomesticati. Niente male, no? Ricerche recenti avevano già indicato che l’elefante è un animale dotato di particolare intelligenza, capace non solo di comunicare con gli altri membri del gruppo con modalità simili a quelle umane, ma anche di provare empatia. Questo nuovo studio, condotto dalla University of St. Andrews e pubblicato su Current Biolog, fa un passo in più suggerendo che le capacità degli elefanti siano ben maggiori delle nostre aspettative.
L’esperimento condotto dal team di ricercatori per provare che questi animali sono in grado di capire i nostri gesti era piuttosto semplice: due secchi, uno contenente del cibo. Non troppo vicini, in modo che gli animali, che non sono famosi per la loro vista acuta, non ne vedessero il contenuto. Lo sperimentatore indicava quello con il cibo ricompensa e due terzi degli animali, senza alcun allenamento, seguiva l’indicazione. Dal punto di vista cognitivo, affermano i ricercatori dello studio, questi animali ci assomigliano più di quello che pensiamo e l’esperimento chiarisce che hanno capito lo scopo del gioco. Un’abilità di comprensione dei gesti umani, la loro, che spiega la lunga storia di “collaborazione” tra uomo ed elefante in molte culture.
Crediti immagine: Giuseppe Brancaccio