LA VOCE DEL MASTER – L’appuntamento italiano è sabato 29 marzo a Roma: tutti riuniti per festeggiare il compleanno di Arduino, la prima scheda open source, nata in Italia, tanto cara alla comunità dei makers.
L’Arduino Day, evento mondiale alla quarta edizione italiana, celebra in quest’occasione una ricorrenza speciale: sono passati dieci anni da quando Massimo Banzi e altri docenti dell’Interaction Design Institute Ivrea, scuola post-laurea nata da Olivetti e Telecom, crearono questa scheda elettronica di controllo – un hardware come quello che si trova nei nostri computer – per la realizzazione di prototipi. L’obiettivo? Rendere più semplice agli studenti lo sviluppo di progetti di design “interattivi” (per esempio, una lampada che si accenda toccandola). Di lì a poco Arduino – dal nome, si dice, del pub in cui i suoi padri erano soliti riunirsi, oltre che del primo re d’Italia, nell’XI secolo – sarebbe diventata la più diffusa scheda di prototipazione tra gli appassionati di elettronica di tutto il mondo. Il segreto del suo successo sta nella combinazione di diversi fattori: è di facile utilizzo ed è molto economica, perché la sua licenza è stata rilasciata senza copyright; chiunque è libero di crearsi un clone della scheda senza pagare diritti d’autore.
Negli spazi del Tempio di Adriano, dalle 10.30 alle 18.30, i vari stand presenteranno numerosi prototipi realizzati con Arduino: da robot che si muovono in base alla luce a “cubi cantastorie” interattivi per bambini, o un dispositivo che purifica l’aria usando le piante, a un plotter in grado di disegnare a comando su intere pareti, fino a progetti di domotica per controllare a distanza, per esempio, luci e termosifoni. Chi si registrerà on line potrà anche seguire brevi workshop gratuiti su Arduino e altre schede simili, destinati anche a chi è privo di competenze tecniche e ai più giovani, perché “oggi saper programmare sta diventando importante come leggere e scrivere”, spiega Leonardo De Cosmo, presidente dell’Associazione DiScienza e tra gli organizzatori dell’evento.
“Siamo circondati di tecnologia eppure la viviamo in modo passivo, invece dovremmo impadronircene. Questa nuova realtà elettronico-informatica potrebbe avere un grande impatto sulla nostra vita quotidiana”, continua De Cosmo. “Secondo alcuni stiamo vivendo una fase di trasformazione dei processi produttivi, e dell’intero sistema economico, che porterà allo sviluppo di prodotti sempre più mirati rispetto alle esigenze del singolo consumatore, destinati a sostituire l’oggetto di massa”. La diffusione della stampante 3D ne è un segnale: “a breve, probabilmente, l’avremo nelle nostre case, e a quel punto si comprerà solo il disegno dell’oggetto, per esempio di una tazza, per poi produrselo a casa. Certo oggi la tecnologia è ancora limitata alle materie plastiche, ma c’è già chi riesce a ‘stampare case’ a partire da disegni fatti in CAD, con un notevole abbattimento dei costi di produzione”.
Arduino è un fenomeno mondiale. Oltreoceano, la Harvard University di Cambridge, in Massachusetts, sembra averne compreso le potenzialità anche nell’ambito della ricerca, e pochi mesi fa ha offerto ai suoi studenti un workshop su questa scheda. Tra i partecipanti c’era Yasmine Meroz, post-doc in fisica di origine italiana. “Cominciare è sorprendentemente semplice, non servono particolari competenze di informatica o ingegneria”, racconta Meroz. “Per realizzare un piccolo progetto basta un giorno, anche perché esistono milioni di tutorial e i progetti vengono condivisi in rete. Per fornire le istruzioni ad Arduino, che si ordina on line, basta collegarlo a un computer come si fa con una pennetta usb e ci si può ‘dialogare’ usando un linguaggio di programmazione estremamente intuitivo, aiutandosi con gli esempi” spiega la ricercatrice. “Per collegarlo, per esempio, a sensori di luce o di temperatura bisogna anche saldare qualche filo, ma si impara presto”. Meroz sta sfruttando le conoscenze acquisite durante il breve workshop per progettare con Arduino uno strumento utile per la sua ricerca sul processo di “decision making” nelle piante, che mira a capire come queste riescano a orientarsi verso la sorgente di luce più adatta quando ne hanno varie a disposizione. “Useremo Arduino per regolare l’intensita’ di due sorgenti di luce e per misurarla tramite sensori. Poi vedremo in che direzione andranno le piante”, spiega Meroz.
Quanto ai protagonisti in silicio della kermesse romana, stando alle anticipazioni di De Cosmo a OggiScienza – nell’intervista audio qui sotto – le occasioni per stupirsi non mancheranno. Chi vorrà, potrà persino farsi dedicare dei versi da un “Arduino poeta”.
Crediti immagine di apertura: David Mellis, Flickr. Crediti foto di Leonardo De Cosmo: Valentina Tudisca (l’opera alle spalle di De Cosmo è dell’artista Massimo Antonelli)