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Dolore in provetta

Per la prima volta prodotti in laboratorio neuroni del dolore a partire da cellule umane

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RICERCA – Erano sei anni che nei laboratori del Boston Children’s Hospital e del dipartimento di cellule staminali e biologia rigenerativa di Harvard i ricercatori tentavano di ottenere delle cellule nervose capaci di rispondere agli stimoli che provocano dolore acuto e infiammazioni. In così tanto tempo, mai nulla. Tanto che cominciavano a chiedersi se la loro ricerca aveva ancora un senso. E poi, ce l’hanno fatta: per la prima volta cellule epiteliali di umane e di topi sono diventate neuroni capaci di sentire e rispondere al dolore, una scoperta che ha fruttato al gruppo di ricerca una pubblicazione su Nature Neuroscience.

I nuovi recettori creati da Clifford Woolf e colleghi rispondono sia agli stimoli intensi che avvengono in caso di ferite e provocano dolore immediato e forte, che a quegli stimoli che sono, invece, legati all’infiammazione e causano una sofferenza prolungata. Il fatto che i nuovi nati rispondano a entrambi i tipi di stimolo non è un dettaglio trascurabile, ma è, invece, fondamentale ai fini della ricerca perché indica che stanno funzionando esattamente come il loro colleghi “naturali” funzionerebbero all’interno del corpo umano.

Il modello di “dolore in provetta” che è stato appena creato costituisce un vero balzo in avanti, perché, col tempo, sarà utile nel comprendere i diversi meccanismi dei dolori, nell’individuare come differiscono gli individui nella loro riposta al dolore o nel trovare una soluzione contro il dolore cronico, oltre che rendere possibile lo sviluppo di medicinali migliori per il suo trattamento.

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: Elizabeth Buttermore, PhD

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.