ricerca

Scoprire il mondo, una sorpresa alla volta

19467848_b63feca025_z

SCOPERTE – Che una persona non possa camminare attraverso un muro o fluttuare nel vuoto senza sostegni è una certezza che diamo generalmente per scontata. Un evento che vìoli queste aspettative attira immediatamente la nostra attenzione – il che spiega forse la fascinazione che proviamo verso i fenomeni sovrannaturali. Questo stupore di fronte a un’aspettativa non corrisposta potrebbe rappresentare fin dai primi mesi di vita un meccanismo per stimolare l’apprendimento, suggerisce ora una ricerca pubblicata su Science.

Fin da molto piccoli, i bambini mostrano di possedere conoscenze su diversi aspetti del mondo – per esempio, il fatto che un oggetto non possa scomparire o passare attraverso un ostacolo solido. Quando presentiamo loro eventi che contraddicono queste regole, bambini di pochi mesi mostrano generalmente segni di stupore, che alcuni ricercatori hanno registrato osservando la dilatazione delle pupille o l’attività cerebrale. Queste conoscenze di base, sostengono alcuni studiosi, sarebbero addirittura innate. Ma qual è lo scopo delle reazioni di stupore davanti a eventi inattesi? Imparare, suggeriscono due ricercatrici della Johns Hopkins University, negli Stati Uniti.

La ricerca ha coinvolto un gruppo di bambini di 11 mesi, messi alla prova con violazioni di conoscenze di base del mondo, come l’impossibilità di un oggetto di passare attraverso ostacoli o di fluttuare nel vuoto. Come previsto da precedenti studi, i bambini hanno mostrato segni di stupore di fronte agli eventi inaspettati. Ma le ricercatrici sono andate oltre, testando se questo stupore fosse accompagnato da una maggiore capacità di acquisire informazioni. E l’ipotesi è stata confermata: quando i bambini hanno osservato un oggetto comportarsi in modo inaspettato, sono poi riusciti a imparare più facilmente una sua caratteristica, come la capacità di emettere un suono, rispetto alle condizioni in cui tutto accadeva secondo le loro aspettative.

Non solo: come piccoli scienziati, i bambini hanno poi dimostrato di saper “mettere alla prova” la natura degli oggetti a seconda della violazione mostrata. Dopo aver visto una macchina o una palla attraversare un muro, i piccoli sperimentatori tendevano a sbattere il giocattolo su un piano, come per verificarne la solidità, mentre quando avevano osservato gli oggetti sospesi nel vuoto senza sostegno passavano più tempo a verificare questa capacità lasciandoli cadere.

La capacità di riconoscere la violazione di un principio di base sembrerebbe quindi uno stimolo per apprendere nuove informazioni, anche in bambini con meno di un anno di età che ancora non sanno di parlare. Queste conoscenze già presenti nei bambini appena nati, concludono le ricercatrici, non sarebbero quindi un’alternativa all’apprendimento, ma piuttosto un elemento fondamentale per il suo sviluppo.

@ValentinaDaelli

Leggi anche: La povertà restringe il cervello dalla nascita

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   
Crediti immagine: thejbird, Flickr

Condividi su