Quale auto inquina meno?
Inquinamento per l'ambiente e per la salute: una rassegna dei modelli di auto a disposizione per una scelta più consapevole
APPROFONDIMENTO – Lo scorso 23 settembre Martin Winterkorn ha annunciato le sue dimissioni da CEO di Volkswagen in seguito allo scandalo sulle auto truccate per risultare in regola con i limiti di legge sulle emissioni. Subito dopo hanno iniziato a delinearsi gli ampi contorni della vicenda: il problema non riguarda solo i modelli venduti negli Stati Uniti, ma anche diverse automobili vendute in Europa.
Mentre le procure indagano, tutti i cittadini che nel momento dell’acquisto dell’auto avevano considerato anche l’aspetto ambientale, e magari avevano scelto il gruppo tedesco proprio per questo motivo, oggi si sentono truffati.
Chi sta per comprare un’auto come può districarsi tra i dati della case produttrici? Quali sono secondo le conoscenze scientifiche attuali – e frodi a parte – le auto amiche dell’ambiente?
Il problema in Italia è molto sentito perché abbiamo uno dei tassi di motorizzazione più alti del mondo, con 608 auto ogni mille abitanti. La risposta non è scontata, visto che spesso il divario è così sottile che a fare la differenza può essere anche il luogo in cui viene effettuato il test. Risale al 2007, in tempi non sospetti, un’inchiesta di Quattroruote sulla discrepanza tra le emissioni reali e quelle dichiarate dalle case produttrici.
Inoltre, si devono considerare i diversi tipi di inquinanti. Le leggi sulle emissioni in atmosfera cercano di preservare sia la salute umana che l’ambiente, visto che i motori della auto emettono una serie di gas nocivi per entrambi. Uno dei gas più pericolosi per l’ambiente è l’anidride carbonica, che rappresenta il 75% circa delle emissioni mondiali di gas serra, mentre per i nostri polmoni l’allarme è rappresentato soprattutto dal particolato, che si può accumulare in quantità importanti portando anche a gravi patologie.
Diesel o benzina?
In questa sfida il ruolo fondamentale è giocato dall’età dell’auto e dai filtri installati.
Infatti entrambi i tipi di alimentazione inquinano, anche se in modo diverso. I motori a benzina producono circa il 15% in più anidride carbonica, mentre quelli a gasolio più ossidi di azoto e fino a mille volte più polveri sottili.
Per ovviare in parte al problema delle polveri sottili, sulla maggior parte dei veicoli diesel vengono montati dei filtri antiparticolato. Il più famoso è il FAP, capace di tagliare drasticamente la massa delle particelle inquinanti immesse nell’aria. Grazie a questi filtri, un motore diesel è in grado di produrre una quantità di particelle pari o addirittura inferiori a un motore benzina.
Per questo, più che il tipo di alimentazione in sé, è importante considerare a che generazione appartiene l’auto in esame, e anche i provvedimenti legislativi sembrano andare in questa direzione. A Londra, dove il traffico veicolare rappresenta un grave problema, la scorsa estate il sindaco ha proposto di introdurre una ultra-low emission zone per ridurre l’inquinamento dell’aria. Secondo le indiscrezioni, dal prossimo 2020 saranno costretti a pagare ogni giorno una tassa aggiuntiva per entrare in certe aree della città sia i proprietari di auto con motore diesel classificato al di sotto di Euro 6, sia quelli di auto alimentate a benzina immatricolate prima del 2006.
GPL e gas naturale
Le auto alimentate a gas sono considerate con sempre più interesse, grazie al risparmio nei consumi.
Il GPL, Gas di Petrolio Liquefatto, è una miscela di propano e butano. Anche se non può dirsi un vero carburante alternativo, visto che in larga parte è un prodotto della lavorazione del petrolio, può dar luogo a emissioni più basse di quelle della benzina.
Il gas naturale, composto soprattutto da metano, è relativamente diffuso in Italia: negli anni Cinquanta del secolo scorso il nostro è stato il primo paese a registrare una significativa presenza di oltre 100 000 veicoli con questa alimentazione. Il vantaggio in termini di emissioni delle auto a metano è rappresentato dall’assenza di particolato, mentre per l’anidride carbonica si parla di una riduzione di qualche punto percentuale rispetto ai diesel e benzina. Inoltre, essendo trasportato attraverso metanodotti, non produce alcun impatto sul traffico di superficie e, a differenza dei prodotti petroliferi, non necessita di grandi depositi per lo stoccaggio.
Auto elettrica
Le auto elettriche sono considerate il mezzo di trasporto meno inquinante per quanto riguarda le emissioni. Ma anche se le emissioni dirette sono a pari a zero, per considerare un impatto globale dell’utilizzo di questa tecnologia sull’ambiente si dovrebbero calcolare i costi di produzione dell’energia che le alimenta.
La questione è complessa, e molto diversa a seconda del Paese preso a riferimento. Uno studio norvegese del 2012 sentenziava che le auto elettriche possono essere più inquinanti di quelle a diesel o benzina, perché in alcune aree geografiche l’energia elettrica è prodotta dagli stessi combustibili fossili.
Questo però non sarebbe il caso dell’Europa. Nel vecchio continente, infatti, la produzione di energia deriva da un mix di fonti diverse, e l’elettrico consentirebbe una riduzione del contributo all’effetto serra compresa tra il 10 e il 24% rispetto ai veicoli tradizionali.
Anche la ricerca di punta del settore automobilistico sembra andare in direzione dell’elettrico (avevamo parlato di un’auto da corsa elettrica made in Italy qui).
Guida intelligente
I fattori che determinano i livelli di emissioni di gas inquinanti, in realtà, sono legati solo in parte alle prestazioni dei singoli modelli di auto.
Nell’inquinamento, così come nei consumi, interviene in modo importante lo stile di guida del conducente. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha fornito una serie di consigli sullo stile di guida e le condizioni del veicolo.
Per esempio le emissioni si riducono se si mantiene una velocità moderata e il più possibile uniforme e se si viaggia leggeri, trasportando nel bagagliaio solo gli oggetti indispensabili. Sarebbe importante anche utilizzare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario e limitare l’uso del climatizzatore, che incrementa i consumi anche del 25%.
Anche la cura del veicolo influisce sui consumi, per questo il consiglio è quello di non trascurare la manutenzione, eseguendo i controlli e le registrazioni previste dalla casa costruttrice. In particolare, cambiare l’olio al momento giusto e controllare periodicamente la pressione di gonfiaggio delle gomme.
Una guida intelligente e una corretta manutenzione dell’auto consentono di ridurre i consumi e le emissioni di anidride carbonica fino al 10-15 %.
Leggi anche: Rapporto WHO 2012: sette milioni i morti per l’inquinamento atmosferico
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Crediti immagine: Malinda Rathnayake, Flickr