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10 parchi naturali meno conosciuti, ma da non perdere

Non solo Yellowstone, Grand Canyon e Galapagos. Ecco alcuni parchi naturali meno conosciuti ma imperdibili

SPECIALE FEBBRAIO – I parchi naturali nel mondo sono moltissimi, in tutti e cinque i continenti. OggiScienza ne ha selezionati dieci fra i meno conosciuti, individuandone due per ogni continente.


Africa – Parco nazionale South Luagnwa (Zambia)

Il parco giusto per guardare il tramonto con il re della savana. Lo Zambia non è uno dei paesi più turistici del continente nero, ma a questo parco non manca nulla per essere considerato l’emblema della fauna africana. Si trovano oltre 60 diverse specie animali e più di 400 specie diverse di uccelli. Tra gli alberi più comuni della valle sono il mopane, la marula, il magnifico albero di tamarindo, enormi baobab e grandi foreste di alberi di ebenacee.


Africa –  Riserva naturale integrale Tsingy di Bemaraha (Madagascar)

Il parco giusto per scoprire un’Africa diversa. Questa riserva naturale, patrimonio dell’UNESCO dal 1990 non è sinonimo dei soliti safari. La sua caratteristica è invece un ambiente ispido, con imponenti speroni di roccia dalle caratteristiche uniche al mondo, simili a lunghi bracci aguzzi che si stagliano verso il cielo. Fra queste nude pareti si trovano però anche a una flora e una fauna ricchissime, fra foreste di mangrovie – albero importantissimo in Africa – e popolazioni di lemuri.

Americhe – Glacier National Park (Montana, USA)

Il parco giusto per chi isolarsi ai confini del mondo. Situato al confine con il Canada, il parco si estende per 44.000 chilometri quadrati, comprendendo due catene montuose, oltre 130 laghi, e un’enorme moltitudine di specie vegetali e animali. Un elemento caratteristico del parco è la presenza di ritrovamenti risalenti ai nativi americani. Dal 1995 il parco è patrimonio dell’UNESCO e data la sua vicinanza con il Parco nazionale dei laghi Waterton in Canada, i due parchi si sono uniti per formare il primo Parco della pace del mondo.

Americhe – Torres del Paine (Cile)
Un parco per chi ama le sfide. Dichiarato dall’UNESCO riserva della biosfera nel 1978, il parco copre 181 mila ettari di un ambiente tipico montano, con vette che toccano i 3000 metri, laghi e ghiacciai. Fra le cime spiccano le Torres del Paine, che danno appunto il nome al parco, enormi monoliti di granito la cui Torre Central, la più alta del gruppo, sfiora i 2800 metri di altezza.

Asia – Zhangjiajie National Park (Cina)

Il parco giusto per chi ha voglia di vivere l’avventura di un film. C’è chi sostiene che proprio questo parco abbia ispirato le scenografie del famoso film Avatar. Certo è che coprendo circa 50 miglia quadrate, Zhangjiajie National Forest Park è noto per essere il primo parco forestale nazionale delle foreste della Cina, patrimonio dell’UNESCO dal 2004. Situato in un clima subtropicale, Zhangjiajie National Forest Park è dotato di un unico micro clima, fresco d’estate e caldo d’inverno e la sua fitta foresta funge da enorme naturale “oxygen bar”. Il parco rappresenta inoltre un museo per la cultura etnica incontaminata della regione.

Asia – Khao Sok (Thailandia)

Il parco giusto per assaporare la foresta pluviale in compagnia di un elefante. Il parco nazionale di Khao Sok, nel sud della Thailandia, copre la più antica foresta pluviale sempreverde del mondo, con enormi montagne calcaree, profonde vallate, laghi mozzafiato, grotte eccitanti, animali selvatici. Si possono incontrare gli elefanti, fare trekking a piedi nella giungla, guadare un fiume in canoa o optare per un avventuroso safari.

Europa – Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi (Italia)

Il parco giusto per chi ama mescolare natura e storia. L’unicità delle Dolomiti non ha bisogno di presentazioni, ma forse non tutti sanno che oltre alle note piste da sci e alle altrettanto note Marmolada e Tre Cime, c’è anche molto altro. Sentieri che si snodano fra piccoli borghi dove ancora sopravvivono antichi mestieri, solchi consumati che hanno visto costruirsi i destini della Grande Guerra, escursioni adatte a tutti, grandi e piccini, e sentieri che in un attimo ti mostrano paesaggi mozzafiato.

Europa – Fjallabak Nature Reserve (Islanda)

Il parco giusto per chi ama la natura più aspra ed estrema. L’Islanda si sa è sinonimo di attività vulcanica e anche la riserva naturale di Fjallabak non è da meno: montagne, vulcani, lava, sabbia, fiumi e laghi. Il vulcano centrale, Torfajökull, è un sistema vulcanico attivo, ma è ora in una fase di declino, mentre le piscine calde a Landmannalaugar sono solo una delle tante manifestazioni di attività geotermica nella zona, che tende anche ad alterare i minerali nelle rocce, causando le belle variazioni di colore dal rosso e giallo al blu e verde.

Oceania – Fiordland National Park (Nuova Zelanda)

Il parco giusto per chi ama gli spazi incontaminati. L’attività umana nel parco nazionale di Fiordland è fortemente limitata, in modo da mantenere l’ecosistema intatto. Il punto di forza del parco è infatti la varietà di flora e fauna. Uno sviluppo in relativo isolamento ha portato con il tempo a un alto tasso di endemismo, con piante e animali che si sono evoluti in modo completamente unico in questa zona. Il Takahe per esempio, è un uccello che si è evoluto per essere molto più grande rispetto ai suoi cugini e si pensava fosse estinto, mentre invece è stato riscoperto proprio nelle montagne di questa riserva nel 1948.

Oceania – Tasmania

Il posto giusto per chi ama cambiare. Questa piccola isola al largo della costa australiana possiede ben 19 parchi nazionali offrendo ai visitatori una vasta scelta di opportunità per scoprire paesaggi spettacolari, da ghiacciai a tranquille spiagge solitarie, a foreste pluviali fino a deserti alpini. Una diversità di habitat incontaminati e di ecosistemi che offrono rifugio a piante e animali spesso unici sulla Terra.

@CristinaDaRold

Leggi anche: I parchi naturali hanno fatto la storia

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Cristina Da Rold
Giornalista freelance e consulente nell'ambito della comunicazione digitale. Soprattutto in rete e soprattutto data-driven. Lavoro per la maggior parte su temi legati a salute, sanità, epidemiologia con particolare attenzione ai determinanti sociali della salute, alla prevenzione e al mancato accesso alle cure. Dal 2015 sono consulente social media per l'Ufficio italiano dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.