Teletatto: esplorare le figure con un dito
Dall'IIT di Genova un mouse che converte le immagini in stimoli tattili
SENZA BARRIERE – Apprendere la matematica ed esplorare la struttura delle forme solo grazie all’uso di un dito. È questo l’obiettivo di Teletatto, il progetto annoverato tra i vincitori del bando Digital for Social di Fondazione Vodafone Italia, ideato dall’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e pensato per consentire ai giovani con gravi deficit visivi di comprendere tramite stimoli tattili concetti solitamente trasmessi attraverso la vista.
Nato dall’ingegno del gruppo di Robotics, Brain and Cognitive Sciences dell’IIT di Genova, guidato dal ricercatore Luca Brayda, Teletatto si compone di un software low cost in grado di convertire i dati riguardanti figure e immagini in tali stimoli e di restituirli a chi lo utilizza tramite l’interazione con TAMO, un mouse tattile. “Per conoscere il funzionamento del Tactile Mouse occorre immaginare di esplorare una figura solo con un dito. Sotto il polpastrello avremo una sorta di ‘monetina vivente’ (installata sul dorso del mouse), che consentirà di analizzare tale figura muovendosi in più direzioni, cambiando altezza e inclinazione in base alla forma in esame”, racconta Brayda a OggiScienza. “Così, nel caso di una sfera, il ragazzo che usa lo strumento riuscirà a percepire esattamente la figura e tutte le sue curve, esplorando a piacimento l’oggetto virtuale in modo intuitivo ed efficace.”
Uno dei punti di forza di Teletatto consiste, infatti, nella mancata necessità di utilizzare tutta la mano durante il processo di apprendimento, come specifica il ricercatore. “Durante i test abbiamo verificato che il mouse tattile conferisce ai ragazzi la sensazione di toccare un oggetto vero anche solo con un dito, fornendo una percezione del tatto reale e semplificata. Questa caratteristica ci ha permesso di realizzare uno strumento poco complesso e a basso costo rispetto a quelli destinati a tutta la mano.” Ma c’è di più. Uno dei grandi vantaggi di TAMO riguarda la possibilità di esplorare un vasto numero di forme, senza il bisogno di specifiche dotazioni o mappe. “Lo scopo finale è permettere alla persona non vedente di percepire molteplici figure. Grazie agli input di tipo digitale, chi ha un deficit visivo potrà creare una mappa mentale e rappresentare liberamente e in qualsiasi luogo l’immagine desiderata”.
Crediti video: YouTube, Luca Brayda
Già testato su utenti adulti, Tactile Mouse in passato ha dato ottimi risultati. “Per ciò che riguarda il progetto Teletatto, tuttavia, abbiamo deciso di focalizzare i nostri studi su bambini e ragazzi con disabilità visiva grave o parziale tra i 6 e i 24 anni, ovvero in età scolare, un periodo cruciale per lo sviluppo della comprensione di contenuti grafici e scientifici” racconta il ricercatore, ricordando i prossimi obiettivi. “In linea con quanto richiesto nel bando vinto, abbiamo messo a punto una tecnologia tale da ridurre il gap culturale tra i giovani e la disabilità ma la sfida non è conclusa. Per tutta la durata del prossimo anno testeremo l’impiego di TAMO nella risoluzione di esercizi matematici”, continua Brayda, “offrendo un’ulteriore prova di come questa tecnica sia in grado di migliorare in modo significativo la capacità di apprendere discipline scientifiche e, al contempo, anche la vita delle persone non vedenti che ne fruiscono.”
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