ricercaSALUTE

È vero che fumare poco non fa male?

La mancanza di studi dedicati interamente ai fumatori "leggeri" ha fatto crescere la percezione che fumare poco non accresca il rischio di patologie come i tumori. Un'indagine del National Cancer Institute smentisce quest'idea.

fumare-poco-non-fa-male
Anche un basso consumo di sigarette rappresenta un rischio per la salute. Crediti immagine: Public Domain

SALUTE – Quante sigarette posso fumare al giorno senza che mi facciano male? È vero che se ne fumo meno di dieci non ci sono problemi per la salute? È vero che fumare poco non fa male? Sono le domande più frequenti riguardo al consumo di tabacco. Interrogativi che non sono certo diminuiti dopo che lo IARC ha ascritto al Gruppo 1 delle sostanze carcinogeniche – del quale fa parte il tabacco – anche la carne rossa. Quindi la carne rossa fa male come il tabacco, o il tabacco fa male quanto la carne rossa?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha più volte chiarito come funziona la classificazione. Non equipara le sostanze per pericolo né le accosta per pericolosità o incidenza. Piuttosto quantifica le evidenze scientifiche a sostegno del fatto che possano causare il cancro. Tuttavia resta diffusa l’idea che fumare poco non fa male, quasi come non si fumasse affatto.

Ma è vero che fumare poco non fa male?

Una nuova conferma che non è affatto così arriva dall’ultimo studio del National Cancer Institute (NCI) pubblicato su JAMA Internal Medicine.

Per chi nel corso della vita ha fumato regolarmente una media di meno di una sigaretta al giorno, il rischio di morte prematura è comunque più alto del 64% rispetto a chi non ha mai fumato. Si alza però all’87% in chi ha fumato abitualmente tra una e dieci sigarette. Quindi non è vero che fumare poco non fa male, ma smettere fa la differenza. Il rischio diminuisce per gli ex fumatori leggeri, e prima si smette meglio è.

Le conseguenze del consumo di tabacco sono state ampiamente studiate a partire dai primi anni  Settanta del secolo scorso. È allora che il fumo è stato associato al cancro al polmone. Tuttavia c’erano molte meno informazioni per quanto riguarda i fumatori leggeri, il che ha portato molti a pensare che fumare poco non fa male e che non è un comportamento rischioso.

Quantificando il rischio per diverse cause di morte su un grosso campione di quasi 300 000 persone (tutte tra i 59 e gli 82 anni alla data di raccolta dei dati), gli scienziati hanno dimostrato che non è affatto così. Chi nella vita aveva fumato regolarmente una media inferiore a una sigaretta al giorno era comunque nove volte più a rischio di ammalarsi di tumore ai polmoni rispetto ai non fumatori. Si passava a 12 volte per chi di sigarette ne aveva fumate, regolarmente, tra una e dieci al giorno.

Il fumo “leggero” in Italia

Secondo i dati DOXA nel rapporto Il fumo in Italia, i “fumatori leggeri” (intesi come al di sotto delle dieci sigarette al giorno) nel nostro Paese sono in aumento. Il dato del 2015 era 16,7% dei fumatori, oggi il 23,6%. Oltre il 70% dei fumatori ha iniziato tra i 15 e i 17 anni, ben il 23,8% ancora prima dei 15, dunque in una fascia d’età particolarmente critica per dare il via e consolidare il tabagismo.

fumare-poco-non-fa-male
Dalla presentazione del rapporto “Il fumo in Italia” Doxa 2016, stilato in collaborazione con l’Istituto di Scienze Farmacologiche Mario Negri

Si tratta di un primo passo nel comprendere le conseguenze del consumo di tabacco per i fumatori più leggeri, i ricercatori lo sottolineano chiaramente. Solo una piccola parte delle persone coinvolte nello studio fumava meno di una sigaretta al giorno. Perciò non possiamo ancora distinguere chiaramente tra i vari gradi di fumo leggero (a giorni alterni, una volta a settimana, solo nei week end…) e a tutti i partecipanti era stato chiesto di ricordare quanto avevano fumato attraverso nove periodi della loro vita, dall’adolescenza in poi.

Basarsi sul self-report introduce sempre una certa componente di incertezza, il che è un evidente limite dello studio. Ma non per questo la conclusione tratta dagli scienziati del National Cancer Institute cambia. “I risultati di questo studio vanno a rafforzare gli avvertimenti, non esiste un livello sicuro per l’esposizione al fumo di tabacco”, commenta in un comunicato Marki Inoue-Choi, la scienziata che ha guidato l’indagine. Choi ha dedicato un’intera carriera allo studio degli effetti del tabacco sulla salute, dal livello molecolare allo stile di vita e alla dieta.

Il prossimo passo

Chiarito che non è vero che fumare poco non fa male, il prossimo passo sarà rendere più dettagliate le differenze tra la frequenza di utilizzo nei fumatori leggeri. Inoltre andrà indagato il consumo di tabacco nella popolazione più giovane, discriminando la ricerca su gruppi particolari come le minoranze etniche per avere un quadro più completo.

“Complessivamente, le nostre scoperte indicano che anche fumare poche sigarette al giorno ha importanti effetti negativi sulla salute. Inoltre forniscono ulteriori prove che smettere di fumare fa bene a tutti i fumatori. A prescindere da quante poche sigarette fumino”.

segui Eleonora Degano su Twitter

Leggi anche: Immagini d’impatto sui prodotti del tabacco. Serviranno?

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Condividi su
Eleonora Degano

Eleonora Degano

Editor, traduttrice e giornalista freelance
Biologa ambientale, dal 2013 lavoro nella comunicazione della scienza. Oggi mi occupo soprattutto di salute mentale e animali; faccio parte della redazione di OggiScienza e traduco soprattutto per National Geographic e l'agenzia Loveurope and Partners di Londra. Ho conseguito il master in Giornalismo scientifico alla SISSA, Trieste, e il master in Disturbi dello spettro autistico dell'Università Niccolò Cusano. Nel 2017 è uscito per Mondadori il mio libro "Animali. Abilità uniche e condivise tra le specie".