Ecco il primo fiore apparso sulla Terra: ha 140 milioni di anni
Il progetto eFLOWER ha combinato le informazioni sulla struttura dei fiori con i dati più recenti sull'albero evolutivo delle piante fiorite basati sul DNA.
SCOPERTE – Li vediamo nei prati, nelle aiuole, sui balconi: i fiori appaiono così frequentemente nel nostro campo visivo, che ci verrebbe da pensare che siano sulla Terra da sempre. Quando invece non è affatto così.
Oggigiorno ne esistono 300mila specie (quasi il 90% delle piante), originatesi tutte da una sola, agli inizi del Cretaceo, 140 milioni di anni fa. Con uno studio pubblicato su Nature Communications, l’università di Parigi Sud ci svela quale fosse il suo aspetto.
Assomigliava a una ninfea il padre di tutti i fiori. Era bisessuale, dotato cioè sia di carpelli (organi femminili) che di stami (maschili), e con tre verticilli (spirali concentriche) di organi simili a petali. Una disposizione condivisa con circa il 20% dei fiori oggi, come le magnolie. Invece da molto tempo si dava per scontato che il fiore ancestrale avesse tutti gli organi disposti in una sola spirale. Tale nuovo modello non corrisponde a nessuna delle idee proposte in precedenza.
“Questi risultati mettono in dubbio molto di quanto si è già pensato ed insegnato in precedenza sull’evoluzione floreale!” sottolinea uno stupito Juerg Schoenenberger, il professore dell’Università di Vienna che ha coordinato lo studio insieme a Hervé Sauquet.
“Quando finalmente abbiamo ottenuto i risultati completi, sono rimasto abbastanza sorpreso finché non ho capito che avevano davvero un buon senso” aggiunge Sauquet, professore associato dell’ateneo francese e a capo dell’equipe. “Nessuno ha davvero pensato all’evoluzione primitiva dei fiori in questo modo, ma ciò è facilmente spiegato dal nuovo scenario che emerge dai nostri modelli”.
Tutto è merito del progetto “eFLOWER”, uno sforzo internazionale senza precedenti che ha combinato le informazioni sulla struttura dei fiori con i dati più recenti sull’albero evolutivo delle piante fiorite basati sul DNA. Oltre a gettare nuova luce sull’evoluzione primitiva dei fiori, lo studio ha svelato i principali modelli di evoluzione floreale di tutte le piante fiorite viventi, offrendo per la prima volta un quadro semplice e plausibile che ne spieghi la spettacolare diversità.
Infatti i ricercatori hanno avuto modo di ricostruire l’aspetto dei fiori in tutte le divergenze chiave dell’albero evolutivo delle piante fiorite, tra cui l’evoluzione anticipata delle monocotiledoni (come, ad esempio, orchidee, gigli ed erbe) e delle eudicotiledoni (come papaveri, rose e girasoli), i due più grandi gruppi di piante da fiore.
“I risultati sono veramente eccitanti!” rimarca Maria von Balthazar, decano specialista di morfologia floreale e sviluppo presso l’Università di Vienna. “Questa è la prima volta che abbiamo una visione chiara dell’evoluzione primitiva dei fiori in tutte le angiosperme”.
Tuttavia, molte domande rimangono. Le testimonianze fossili di piante fiorite sono ancora assai frammentarie e gli scienziati non hanno ancora trovato fiori fossili antichi come quello ora illustrato. “Questo studio è un passo molto importante verso lo sviluppo di una nuova e sempre più sofisticata comprensione dei principali modelli nell’evoluzione dei fiori” spiega Peter Crane, presidente della Oak Spring Garden Foundation. “Riflette grandi progressi e i risultati sui primi fiori sono particolarmente intriganti”.
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