Estate 2018 in Sicilia: alcune idee per chi ama scienza e natura
COSTUME E SOCIETÀ – “L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna”, scriveva Johann Wolfgang Goethe nel suo Viaggio in Italia. Difficile non essere d’accordo con lo scrittore tedesco. La più grande isola del Mar Mediterraneo merita di essere visitata per i suoi paesaggi di rara bellezza e per l’inestimabile patrimonio artistico-culturale, ma non solo.
Se siete appassionati di scienza e natura, la Sicilia vi sorprenderà. Motori e meccanismi del XIX secolo, illusioni ottiche, incontri con astronauti, itinerari alla scoperta della flora e della fauna autoctona. Scoprite cosa abbiamo selezionato per voi.
Museum of illusions
Illusioni ottiche e geometriche, immagini ambigue e alterazioni prospettiche. Inaugurato nel 2017, questo piccolo museo nel centro storico di Trapani è un vero e proprio viaggio attraverso gli inganni della psiche umana. La sedia di Beuchet, la stanza delle anomalie di gravità e decine di altre celebri illusioni di tutti i tipi sono disposte in modo da coinvolgere e sorprendere i visitatori. Il Museum of Illusions organizza anche visite didattiche e laboratoriali dedicate alla comprensione dei meccanismi attraverso cui sono create le varie illusioni. Guidati da un esperto, i partecipanti hanno l’opportunità di riconoscere i tranelli della percezione visiva e sono coinvolti nella creazione di piccole illusioni ottiche da portare a casa.
Parco dei Nebrodi
Con una superficie di oltre 85 000 ettari, il parco dei Nebrodi è l’area protetta più estesa della Sicilia. Situato nella zona nord orientale dell’isola, tra il mar Tirreno e l’Etna, il suo territorio segue l’andamento dei monti Nebrodi – che con i Peloritani e le Madonie costituiscono l’Appennino siculo – e offre un paesaggio naturale variegato e suggestivo. La vegetazione è molto ricca: dalla macchia mediterranea sempreverde, situata alle quote più basse, si passa ai boschi di querce caducifoglie e poi alle splendide cerrete e faggete, oltre i 1200 metri di altitudine. Fra le specie animali autoctone spiccano il Nero dei Nebrodi, maiale allevato sin dal VII secolo avanti cristo, e il Sanfratellano, razza equina che vive ancora allo stato brado nei boschi attorno al paese di San Fratello, in provincia di Messina. Numerose anche le specie di uccelli, tra cui gli endemici Codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus) e Cincia bigia di Sicilia (Poecile palustris siculus). Molti itinerari consentono di apprezzare appieno la biodiversità e raggiungere le zone più suggestive del parco. Tra i punti di maggior interesse segnaliamo il Biviere, zona umida d’alta quota circondata da un bosco di faggi, e il monte Soro, la cima più alta dei Nebrodi (1847 m s.l.m.) da cui si gode di una vista mozzafiato che spazia dall’Etna alle isole Eolie.
Parco astronomico GAL Hassin
Il parco astronomico GAL Hassin – situato nel comune di Isnello, all’interno del Parco delle Madonie – è al tempo stesso un centro internazionale per le scienze astronomiche e un importante polo didattico-divulgativo, il primo di questo tipo a sorgere nel Sud Italia. Nel polo sono presenti moltissime attrazioni, tra cui un planetario digitale con cupola di 10 metri di diametro, una terrazza osservativa a copertura mobile dotata di dodici telescopi e binocoli connessi a computer, un radiotelescopio con parabola da 2,3 metri di diametro e un museo astronomico dotato di due ampie sale espositive. Il centro organizza periodicamente eventi dedicati all’astronomia, alla cosmologia e all’esplorazione spaziale, coinvolgendo spesso personalità di livello internazionale. Fra i numerosi appuntamenti di quest’estate, segnaliamo l’incontro con l’astronauta italiano Paolo Nespoli (8 settembre), e la conferenza su Primo Levi del giornalista scientifico Piero Bianucci (9 settembre).
Museo storico dei motori e dei meccanismi
Motori a vapore e macchine idrauliche, apparecchiature scientifiche e meccanismi risalenti alla fine del XIX secolo. In questo museo, parte del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo, è possibile ammirare le collezioni di macchinari e strumenti della Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri della città. Utilizzati un tempo a fini di ricerca e insegnamento, questi oggetti sono oggi una testimonianza tangibile dell’evoluzione della scienza e della tecnica nel corso di oltre un secolo. Il pezzo forte del museo è il bellissimo aereo biposto Fiat G.59 4B, progettato nel 1947 come velivolo per l’addestramento avanzato e per il volo acrobatico dall’ingegnere di origini nissene Giuseppe Gabrielli.
Area marina protetta Plemmirio
Situata pochi chilometri a sud di Siracusa, questa importante area protetta è considerata un luogo strategico per la conservazione della biodiversità del Mediterraneo. Il territorio si estende lungo la parte orientale della penisola della Maddalena lungo oltre 14 chilometri di costa, mentre la superficie di mare protetto è di circa 2 500 ettari. Ricchissima e straordinaria la varietà di specie marine presenti: capodogli, ricci, squali, delfini, dentici, ma anche i bellissimi coralli che si trovano nelle numerose grotte sommerse e la Pinna nobilis, la conchiglia più grande del Mediterraneo, presente lungo i fondali più bassi. Nella zona intertidale, l’area del litorale che dipende dalle maree, è possibile ammirare splendidi trottoir a vermeti, biostrutture simili a barriere coralline che si formano a causa del processo di cementificazione dei gusci di alcune specie di molluschi. Gli amanti delle immersioni potranno ammirare l’incredibile biodiversità marina scegliendo fra diversi itinerari subacquei, mentre chi non ha dimestichezza con l’acqua apprezzerà i suggestivi percorsi naturalistici presenti sulla terraferma.
Museo Civico di Storia Naturale di Comiso
Il museo più a sud d’Italia si trova a Comiso, in provincia di Ragusa. Nei suoi 1000 mq di esposizione ospita una ricca e varia collezione di fossili ed esemplari zoologici. Nella sezione zoologica sono presenti reperti provenienti dalla Sicilia e da varie parti del mondo, tra cui un raro esemplare di pesce appartenente all’ordine dei celacanti – uno dei più antichi vertebrati dotati di mascelle conosciuti, ritenuto estinto fino a pochi decenni fa – proveniente dal Madagascar. La collezione cetologica è la più importante del meridione d’Italia e comprende 47 esemplari di 11 specie diverse. Segnaliamo uno scheletro appartenente ad una femmina di balenottera comune (Balaenoptera physalus) di circa 19 metri, lo scheletro completo di un capodoglio nano (Kogia sima) e due scheletri di Steno (Steno bredanensis), unici reperti di questo tipo presenti in Italia. La sezione paleontologica è costituita da circa 10 000 fossili risalenti a varie ere geologiche. Tra i reperti più importanti, due vertebre di ittiosauri triassici risalenti a 230 milioni di anni fa – gli unici resti di vertebrati marini mesozoici della Sicilia – e le uova perfettamente conservate di una tartaruga gigante terrestre.
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