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Festival della Scienza 2020: come comunicare ai tempi della pandemia.

Un nuovo format per portare la scienza 'in casa' degli appassionati

È iniziato, nonostante le restrizioni imposte dalla drammatica situazione sanitaria che stringe in una morsa l’Italia da mesi e che ne ha rivoluzionato la struttura, il Festival della Scienza 2020 (22 ottobre – 1 novembre).
Tuttavia, in tempi di Covid-19, l’evento (una delle più importanti manifestazioni di divulgazione scientifica al mondo )ha dovuto modificare in maniera importante la propria logistica: “Uno dei punti di forza del Festival sono, da sempre, le conferenze – spiega Fulvia Mangili, Direttore del Festival – un’occasione unica per appassionate e appassionati di scienza per incontrare i protagonisti della ricerca scientifica italiana e internazionale. E che quest’anno abbiamo portato online, a disposizione di tutti, per una cifra davvero modica”.

Se da un lato sono quindi fortemente ridotte le presenze di pubblico a Genova, sede della manifestazione (confermati solo laboratori e mostre, che si possono visitare solo previa prenotazione, a gruppi ristretti e seguendo rigorose procedure di sicurezza), dall’altro il ricco palinsesto di incontri è fruibile, per la prima volta, direttamente da casa propria.

I temi degli incontri online

Sono tante le tematiche trattate nell’edizione di quest’anno, che ha come parola chiave Onde, e che come di consueto si basa sull’interdisciplinarietà e sulla commistione tra saperi diversi, ma complementari: nel corso delle 85 conferenze online si passerà dalla salvaguardia dell’ambiente alla matematica, dall’intelligenza artificiale alla genetica, dall’architettura alla filosofia.
Il Festival 2020 dedica innanzitutto un ciclo di incontri alla pandemia che il nostro Paese sta, purtroppo, tuttora vivendo: L’onda Covid: capire per reagire. La rassegna, che può contare sulla supervisione scientifica dell’immunologa Antonella Viola, vede la partecipazione di diverse personalità di spicco nel mondo della virologia e dell’epidemiologia, e si configura come un’occasione per affrontare questa tematica, complessa e delicata, lontano dal caos delle arene televisive e politiche che troppo spesso ha caratterizzato il dibattito pubblico delle ultime settimane.

Un ruolo di primo piano è anche ricoperto dalla fisica, disciplina in cui le onde di diversa natura (elettromagnetiche, sonore, gravitazionali…) sono uno strumento cruciale, a volte l’unico, che i ricercatori hanno a disposizione per conoscere il mondo che ci circonda, l’Universo e le leggi che lo governano; tra i principali ospiti in collegamento online ci saranno infatti tre Premi Nobel per la Fisica, protagonisti di tre diverse conferenze: Takaaki Kajita, fisico giapponese vincitore nel 2015 per la scoperta delle oscillazioni neutrini; Gérard Mourou, che è stato premiato nel 2018 per le invenzioni rivoluzionarie nel campo della fisica dei laser; Barry Barish, che insieme a Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Institute, illustrerà il lungo e affascinante percorso che ha portato alla scoperta delle onde gravitazionali.

E poi eventi dedicati al mondo delle neuroscienze, ai viaggi spaziali (con il collegamento, da Houston, di Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, che dialogherà con il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Giorgio Saccoccia), all’analisi dei big data per la realizzazione di modelli predittivi, alla ricerca ‘made in Italy’.

Ogni incontro viene moderato da giornalisti e comunicatori scientifici di altissimo livello, che hanno anche il compito di porre agli speaker le domande che il pubblico può scrivere, attraverso un modulo apposito presente nella pagina dell’evento. Il programma completo del palinsesto online, così come le informazioni utili per registrarsi e abbonarsi (e poter così vedere le conferenze sia in diretta sia “on demand” nei giorni e nelle settimane successive al Festival), sono presenti sulla piattaforma dedicata: https://www.festivalscienza.online.

18 anni festeggiati insieme, ma a distanza

Il Festival, che quest’anno diventa maggiorenne – si tratta infatti della 18esima edizione della manifestazione divulgativa – non dimentica, d’altro canto, nemmeno il mondo delle scuole, che da sempre costituisce una fetta importante del pubblico di riferimento: “siamo abituati a una vera e propria invasione, pacifica e colorata – spiega infatti Mangili – da parte di scolaresche provenienti non solo da Genova e dintorni, ma anche da province e regioni più lontane, che prendono d’assalto per tutta la durata del Festival laboratori e conferenze a loro dedicate. Quest’anno, anche se a malincuore, abbiamo fatto una scelta dettata dalla massima precauzione”. A studenti e studentesse è infatti dedicato il progetto La scienza va in onda!, completamente digitale, da laboratori, incontri e visite virtuali ad alcuni centri di ricerca, a cui ragazzi e ragazze possono accedere sia da scuola sia da casa (nell’eventualità in cui fossero costretti alla didattica a distanza).


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Articolo pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

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Marcello Turconi
Neuroscienziato votato alla divulgazione, strizzo l'occhio alla narrazione digitale di scienza e medicina.