IPAZIA

Gitanjali Rao, scienziata a 15 anni e “Kid of the Year” su TIME

Giovanissima inventrice e scienziata americana nata in Colorado, ha ideato e sviluppato applicazioni tecnologiche per risolvere i problemi più svariati, dall'ambito sociale a quello ambientale.

L’inventrice e scienziata americana Gitanjali Rao è nota in tutto il mondo per aver ideato e sviluppato applicazioni tecnologiche in grado di risolvere in modo brillante problemi molto diversi tra loro, dal cyberbullismo alla contaminazione da piombo delle acque. La sua eccezionale biografia differisce da quella delle altre donne di scienza di cui ci siamo occupati in questa rubrica per un piccolo particolare: Gitanjali Rao è nata il 19 novembre 2005.

Il 4 dicembre 2020, poco dopo aver compiuto 15 anni, Gitanjali Rao è apparsa sulla copertina della rivista TIME come Kid of the Year, “ragazza dell’anno”, selezionata tra oltre 5000 candidati. 

Avere le idee chiare

Gitanjali Rao è nata e vive a Lone Tree, piccolo paese nelle campagne del Colorado. Figlia di due genitori di origine indiana, attualmente frequenta la STEM School Highlands Ranch, una scuola privata nei pressi di Denver.

Mossa sin da piccolissima dal desiderio di aiutare gli altri, a tre anni inizia a studiare pianoforte con l’intento di “far stare meglio le persone malate”. Quando frequenta la seconda elementare ha già le idee chiare: da grande imparerà a usare la scienza e la tecnologia per alimentare il cambiamento sociale. In realtà ha iniziato a farlo ben prima di diventare adulta. 

Finite le scuole superiori vorrebbe studiare genetica ed epidemiologia al MIT (Massachusetts Institute of Technology). Intanto ha già avuto modo di farsi notare.

Tethys

All’età di 10 anni, Gitanjali resta colpita da una notizia di cui sente parlare al telegiornale: una contaminazione da piombo dell’acqua presente nelle tubature di una cittadina del Michigan ha causato gravi problemi di salute alla popolazione. Si tratta della cosiddetta crisi dell’acqua di Flint. C’è una sola cosa da fare, pensa la bambina: trovare un metodo per misurare in modo veloce e preciso la quantità di piombo contenuta nell’acqua.

Poco tempo prima, visitando il sito web del MIT, era venuta a conoscenza dell’esistenza dei nanotubi di carbonio, molecole cilindriche la cui resistenza cambia in presenza del piombo. Ha così l’idea di creare un dispositivo in grado di inviare informazioni sulla qualità dell’acqua sfruttando i nanotubi. 

Con l’aiuto di un ricercatore di 3M Company mette a punto Tethys, apparecchio dotato di tecnologia Bluetooth con un piccolo processore, una batteria da 9 volt e un’unità per il rilevamento del piombo. Ad appena 11 anni, riceve un premio di 25 000 dollari e vince la Discovery Education 3M Young Scientist Challenge, importante competizione per giovani scienziati. Due anni dopo è inserita dalla rivista Forbes nella “30 Under 30”, la lista dei dei più promettenti innovatori sotto i 30 anni. 

Kindly

L’obiettivo principale di Gitanjali è usare la scienza e la tecnologia per aiutare gli altri, non importa quale sia l’ambito di applicazione. 

In questo periodo sta lavorando alla realizzazione di un metodo per rilevare parassiti e altri biocontaminanti presenti nell’acqua, mentre lo scorso anno si è dedicata alla realizzazione di Kindly, app ed estensione per Google Chrome che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale in grado di individuare parole che potrebbero suonare minacciose o offensive  quando si scrive un messaggio. Lo scopo è quello di spingere gli utenti a modificare il testo prima dell’invio. 

Intercettando i comportamenti potenzialmente negativi prima che producano danni, Kindly aiuta a prevenire il fenomeno del cyberbullismo. Anziché puntare sulla repressione, con la sua app Gitanjali vuole aiutare i giovani a sviluppare una piena consapevolezza del valore delle proprie azioni e dell’importanza delle parole.

Premi e riconoscimenti

Nella sua giovanissima vita, Gitanjali Rao ha già ottenuto importanti riconoscimenti. Nel settembre del 2018, l’EPA (Environmental Protection Agency), agenzia federale americana per la protezione dell’ambiente, le ha assegnato l’Environmental Youth Award per l’invenzione di Tethys, mentre nel 2019 ha vinto il Top ’Health’ Pillar Prize per aver sviluppato Epione, uno strumento diagnostico per la diagnosi precoce della dipendenza da oppioidi. 

Intervistata per TIME dall’attrice Angelina Jolie, Gitanjali Rao ha dichiarato che il suo metodo di lavoro si basa su cinque parole chiave: “osserva, rifletti, ricerca, costruisci e comunica”. 

“Non ho l’aspetto del tipico scienziato”, ha aggiunto, “quelli che si vedono in TV sono di solito anziani uomini bianchi. È strano, è quasi come se le persone avessero dei ruoli predefiniti in base al genere, all’età e al colore della pelle”.

Avere idee brillanti su come migliorare il mondo non le basta. A soli 15 anni, Gitanjali vuole ispirare altre ragazze e ragazzi a fare altrettanto. Per questo collabora con decine di scuole, organizzazioni scientifiche e musei nell’organizzazione di workshop e laboratori volti ad aiutare studentesse e studenti desiderosi di sviluppare le proprie invenzioni. Oltre a sceglierla come Kid of the Year, TIME l’ha eletta Top Young Innovator, migliore giovane innovatrice del mondo. 

“Il mio obiettivo”, afferma nell’intervista, “non è solo creare dispositivi per risolvere i problemi del mondo, ma anche ispirare gli altri a fare lo stesso. Per esperienza personale, devo dire che non è facile quando ti accorgi che non c’è nessun altro come te, quindi voglio diffondere questo messaggio: se posso farlo io, puoi farlo anche tu, può farlo chiunque.”

A quanto pare, la giovane Gitanjali Rao ha molto da insegnare anche a tanti adulti.


Leggi anche: Librerie matematiche per rendere i supercomputer più efficienti

Pubblicato con licenza Creative Commons Attribuzione-Non opere derivate 2.5 Italia.   

Immagine: TIME Magazine, Sharif Hamza

Condividi su
Simone Petralia
Giornalista freelance. Amo attraversare generi, discipline e ambiti del pensiero – dalla scienza alla fantascienza, dalla paleontologia ai gender studies, dalla cartografia all’ermeneutica – alla ricerca di punti di contatto e contaminazioni. Ho scritto e scrivo per Vice Italia, Scienza in Rete, Micron e altre testate. Per OggiScienza curo Ipazia, rubrica in cui affronto il tema dell'uguaglianza di genere in ambito scientifico attraverso le storie di scienziate del passato e del presente.