AMBIENTEFOTOGRAFIA

Visualizing Climate Change: soluzioni oltre ai problemi

100 fotografie per mostrare come le comunità di tutto il mondo stanno cercando di contrastare il cambiamento climatico.

È possibile comunicare il cambiamento climatico senza generare allarmismo o indifferenza ma spronando le persone a darsi da fare in prima persona per invertire la rotta? La risposta è sì ed è quello che stanno cercando di fare insieme Climate Visuals – un progetto creato da Climate Outreach – e TED Countdown pubblicando una serie di 100 fotografie in cui sono ritratte alcune soluzioni messe in atto dalle comunità di tutto il mondo per contrastare il cambiamento climatico a livello locale. Le immagini sono state selezionate tra più di 5.500 scatti provenienti da 150 paesi e documentano come le persone stanno reagendo al cambiamento climatico. Cinque sono le aree chiave illustrate in queste fotografie: energia, trasporti, materiali, cibo e natura.

L’importanza di mostrare soluzioni al cambiamento climatico

Le immagini sono potenti e sono state selezionate attraverso una precisa call. Ogni fotografia, infatti, rispetta alcuni principi guida tra cui: mostrare persone reali, raccontare storie nuove, fare vedere le cause del cambiamento climatico su larga scala accanto a soluzioni locali. È fondamentale, infatti, che ognuno di noi si senta parte del problema ma anche elemento cardine per trovare insieme delle soluzioni. “Siamo così incredibilmente grati, orgogliosi ed entusiasti per le fotografie ricevute”, ha affermato Toby Smith, responsabile del programma Climate Visuals. “Le immagini ritraggono diverse soluzioni ai cambiamenti climatici, nuove narrazioni e voci, e sono fotografie di grande impatto, tutte provenienti direttamente dalle comunità del mondo intero. Abbiamo raggiunto oltre 5 milioni di persone nella nostra Open Call a giugno. Tuttavia, il vero impatto inizia adesso che l’intera collezione diventa accessibile a tutti coloro che lavorano per comunicare il clima”.

“La comunicazione è uno dei pilastri chiave nella lotta contro il cambiamento climatico”, ha affermato Logan McClure Davda, Head of Impact di TED. “Il modo in cui comunichiamo l’impatto dei cambimaenti climatici può creare o distruggere l’opinione pubblica e l’effetto a catena è visibile nella cultura, negli affari, nell’istruzione, nei media e in molto altro ancora. Insieme a Fine Acts, siamo lieti di poter fornire ai comunicatori del clima delle risorse gratuite per poter illustrare sia l’impatto globale del cambiamento climatico sia alcune soluzioni che ci fanno ben sperare”.

La collezione – liberamente disponibile per tutti coloro che lavorano nell’ambito della comunicazione dei cambiamenti climatici – è stata già esposta al TED Countdown Summit a Edimburgo (12-15 ottobre 2021) e sarà presente anche in occasione della conferenza sul clima COP26 a Glasgow (1-12 novembre 2021). Qui di seguito una selezione di alcune di queste fotografie.

COP26: un’occasione per salvare il mondo?

La COP26 – o Conferenza delle Parti – è il 26eismo vertice annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In quest’occasione si riuniscono a Glasgow oltre 30.000 delegati, tra cui Capi di Stato, esperti climatici e attivisti. L’obiettivo è creare un piano d’azione comune per affrontare insieme i cambiamenti climatici. Durante la COP26 gli Stati che nel 2015 hanno ratificato l’Accordo di Parigi sul clima – il primo accordo universale e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici – presenteranno gli aggiornamenti ai propri piani nazionali per ridurre le emissioni (Nationally determined contributions) così come previsto dall’Accordo di Parigi.

Gli obiettivi che la COP26 si pone sono molto ambizioni ma necessari perché gli impegni presi a Parigi non sono sufficienti e siamo arrivati ormai in zona Cesarini – per usare un’espressione mutuata dal gergo calcistico. L’obiettivo principale della COP26 è azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Nello specifico agli Stati viene chiesto di accelerare il processo di abbandono del carbone, ridurre la deforestazione, aumentare gli investimenti nelle energie rinnovabili e rendere più veloce la transizione verso i veicoli elettrici.

A questo si aggiunge la necessità di salvaguardare le comunità e gli habitat naturali colpiti dai cambiamenti climatici, ripristinando gli ecosistemi danneggiati e supportando la creazione di ambienti più resilienti. Ai Paesi a più alto reddito viene chiesto di mantenere la promessa di destinare almeno 100 miliardi di dollari ogni anno fino al 2020 (la COP26 avrebbe dovuto tenersi nel 2020 ma a causa della pandemia di COVID-19 è stata spostata di un anno) in finanziamenti per il clima – promessa che al momento non è stata mantenuta. Infine, il summit globale sul clima di Glasgow punta a rafforzare la collaborazione tra i governi, le imprese e la società civile perché le sfide poste dalla crisi climatica potranno esser vinte solo se si agirà insieme.


Leggi anche: Storie di clima. Testimonianze dal mondo sugli impatti dei cambiamenti climatici

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Lisa Zillio
Filmmaker e content creator, lavoro con immagini e parole. Ho una formazione in management culturale e una specializzazione in filmmaking conseguita presso la New York Film Academy. Dal 2010 mi occupo di comunicazione multimediale con una predilezione per il settore ambientale e il reportage. Ho fatto parte della redazione di OggiScienza. Ho documentato diverse spedizioni scientifiche e umanitarie tra Asia e Sud America. Ho realizzato video per mostre multimediali e nel 2021 Entiendo, il mio primo docu-film. Nel 2019 ho co-creato il progetto DooG Reporter il cui obiettivo è raccontare le storie del mondo in modo etico.