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Apocalisse rimandata…

ESTERI - Domenica 28 agosto New York era pronta al peggio. Ma il disastro, fortunatamente, non c’è stato. L’uragano Irene, declassato prima da livello 3 a livello 1 e poi a tempesta tropicale, ha risparmiato la Grande Mela lasciando però un conto pesante che potrebbe attestarsi intorno a 12 miliardi di dollari di danni. Uno scenario completamente diverso da quello di sei anni fa, quando il 29 agosto 2005 Katrina si abbatté sugli Stati della Louisiana e del Mississippi inondando la città di New Orleans e provocando più di 1.300 morti nelle diverse zone colpite. Un duro colpo per l’amministrazione di George W. Bush, che fu contestata per i ritardi e l’inefficienza organizzativa dei soccorsi
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Quanta energia consumiamo?

AMBIENTE - Nel 2010 abbiamo consumato una quantità di energia pari a più di 12 miliardi di tonnellate di petrolio equivalente, facendo registrare un aumento del 5,6% rispetto all'anno precedente. Si tratta del più alto incremento dal 1973, l'anno della grande crisi energetica. A dirlo è l'ultimo rapporto della BP - Statistical Review of World Energy - pubblicato a fine giugno 2011. Come viene prodotta l'energia che utilizziamo? Leggendo l'infografica, che schematizza le diverse fonti dell'energia consumata nel Mondo, in Europa e nel nostro Paese, è evidente che la maggior parte dell'energia è prodotta sfruttando le risorse dei combustibili fossili, principalmente il petrolio. Tuttavia l'oro nero, da dieci anni a questa parte, continua a perdere terreno. Nel 2010 ha registrato un incremento di solo 3,1%, il più basso tra i combustibili fossili. Crescono fortemente, invece, il carbone (+7,6%) e il gas (+7,4%) che oggi rappresentano, rispettivamente, il 29,6% e il 23,8% dei consumi globali di energia. Ancora scarso il contributo delle fonti rinnovabili, nonostante l’aumento record registrato l'anno scorso: +5,3% per l’idroelettrico, +15,5% per le altre fonti rinnovabili (biocombustibili, geotermia, solare ed eolico).
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A tutto gas… è davvero in arrivo l’età dell’oro?

AMBIENTE - Dopo il disastro nucleare di Fukushima e la catastrofe del Golfo del Messico si sta aprendo "l'età dell'oro" per il gas naturale. Lo afferma l' Agenzia internazionale per l'energia (IEA), che in un recente studio ha rivisto lo scenario energetico elaborato nel 2010, stimando un forte incremento del gas naturale, che dal 21% attuale arriverà a garantire oltre un quarto della produzione mondiale di energia nel 2035. Nello specifico la IEA stima una domanda di gas naturale al 2035 pari a 4.244 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, in rialzo del 12% rispetto allo scenario “base” del 2010, con la prospettiva al 2050 di diventare la prima fonte di energia utilizzata superando il petrolio
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L’Ue 27 cresce… quanti siamo?

SOCIETÀ - Gli abitanti dei 27 Paesi dell'Unione Europea hanno ormai superato il mezzo miliardo. A dirlo è l’ultimo rapporto Eurostat sulle dinamiche demografiche dell’Ue 27. Se la popolazione è cresciuta dai 501,1 milioni dell’1 gennaio 2010 ai 502,5 milioni di oggi, lo deve soprattutto ai flussi migratori. Nel 2010, a fronte di 500mila nascite, si sono registrati 900mila arrivi di immigrati, che hanno influito per il 60% sull'aumento della popolazione, con punte massime in Lussemburgo, Malta, Svezia e Italia. Una tendenza che è iniziata nei primi anni ’90, quando il tasso di crescita naturale è stato “superato” dal contributo dei flussi migratori e il numero dei nuovi nati si è fortemente avvicinato a quello dei morti, come mostra l’infografica (la voce "saldo naturale" si riferisce al bilancio fra morti e nascite dei cittadini dei rispettivi paesi).
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Riparte la caccia all’oro nero, a rischio le coste italiane

AMBIENTE - Trentamila chilometri quadrati di mare rischiano la realizzazione di nuove piattaforme petrolifere. L’allarme è lanciato da Legambiente che nel recente rapporto “Un mare di trivelle” ha fotografato la situazione della trivellazione marina nel nostro Paese. A guidare l’assalto sarebbero soprattutto le compagnie petrolifere straniere, attirate dalle condizioni molto vantaggiose per la ricerca e l'estrazione del petrolio. Al 31 maggio 2011 l'Italia ha rilasciato 117 permessi di ricerca di idrocarburi: 92 in terraferma e 25 in mare. Nuove trivelle che potrebbero, quindi, aggiungersi alle 9 piattaforme attuali. E il numero potrebbe aumentare ulteriormente: ci sono infatti 39 nuove richieste di ricerca al vaglio.
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