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POLITICA - In maggioranza favorevole al libero mercato, la Corte Suprema americana ha deciso che la famiglia di Hannah Bruesewitz, la 18enne che aveva sofferto gravi effetti collaterali da vaccino “scientificamente superato” contro difterite, tetano e pertosse, non poteva far causa alla società Wyeth oggi Pfizer. La pensavano così in pareri mandati alla Corte anche 22 associazioni mediche note per essere sovvenzionate da aziende farmaceutiche, e 11 scienziati per lo più in pensione: la legge del 1986 "National Childhood Vaccine Injury Act" fornisce una compensazione adeguata ai bambini danneggiati dai vaccini, e spianare la via ai processi farebbe uscire i produttori dal mercato e fermare la produzione e lo sviluppo di vaccini infantili in questo paese.