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L’oceano acido che scioglie le conchiglie

AMBIENTE - L’acidificazione degli oceani sta già mietendo le prime vittime. Un team di ricerca internazionale, guidato da Nina Bednaršek, ha scoperto che le conchiglie degli pteropodi, piccoli molluschi marini, si stanno sciogliendo per via delle concentrazioni troppo elevate di CO2 nell’acqua di mare, per cause soprattutto legate all’attività umana. Lo studio, pubblicato su Nature Geoscience, mostra per la prima volta in concreto gli effetti dell’acidificazione dei mari sugli organismi marini. Alcuni esperimenti di laboratorio avevano già rivelato i potenziali rischi in cui possono incorrere molte specie, ma fino a oggi non erano emerse prove di un impatto diretto sugli organismi in natura. Durante una crociera scientifica, nel 2008, il team anglo-statunitense ha però osservato danni dovuti alla dissoluzione dei gusci di numerosi esemplari di Limacina helicine antarctica, una specie di mollusco di un centimetro di lunghezza che abita le acque dell'Oceano Antartico, dove rappresenta un’importante fonte di cibo per pesci e uccelli e svolge un ruolo cruciale nel ciclo del carbonio