Avanti tutta
AMBIENTE - In autunno, oltre alle foglie cadono i rapporti sui consumi energetici e i relativi gas serra. Due fanno proiezioni pessimiste sul futuro del clima e uno proiezioni ottimiste sui profitti dei petrolieri. La correlazione è puramente temporale, sono usciti tutti e tre la scorsa settimana.
Il Centro per l'analisi delle informazioni sulla CO2 (CDIAC), del governo statunitense, ha pubblicato le stime del 2009 e 2010. L'anno scorso abbiamo battuto ogni record, immettendo 9,137 miliardi di tonnellate di "carbonio ossidato" immesso in atmosfera (oltre 33 miliardi di tonnellate di CO2). Mezzo miliardo di tonnellate in più rispetto al 2009. L'aumento di 6% è dovuto per un 3% a quello dei consumi cinesi, per un 1,5% a quelli statunitensi e circa 1% a quelli indiani. Ci sarebbe una buona notizia: i paesi firmatari del protocollo di Kyoto, come quelli dell'Unione Europea, hanno ridotto le proprie emissioni dell'8% rispetto ai livelli del 1990. Sennonché la maggior parte ha subappaltato le emissioni a Cina da cui importano merci energivore, come si vede in questa ricerca sui "flussi globali del carbonio".