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OggiScienza TV – La Piave

Cinquant'anni dopo la tragedia del Vajont e alla vigilia del centenario della Prima Guerra Mondiale esce il film-documentario "La Piave. Racconto di un fiume" che ritrae i mille volti di questa grande via d'acqua tra un passato storico e un presente emblematico dello sfruttamento selvaggio dei fiumi in Italia, senza dimenticare le persone che con esso hanno un rapporto ancora forte e viscerale. Ne paliamo con la giornalista Elisa Cozzarini, 35 anni, specializzata in tematiche sociali e ambientali, che ha scritto e diretto il film. "La Piave. Racconto di un fiume", scritto e diretto da Elisa Cozzarini e prodotto dalla Sunfilms di Christian Canderan. Per informazioni: sunfilms@sunfilms.net

Il Nilo, su Titano

FOTOGRAFIA - Nel caso ve la foste persa qualche giorno fa, ve la riproponiamo: è l'immagine di un vasto sistema fluviale osservato (dalla sonda Cassini) su Titano, la luna di Saturno, la cui immagine è stata resa pubblica pochi giorni fa dall'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea. Il sistema descritto come simile a quello del fiume Nilo sulla Terra, si estende per oltre 400 km. Naturalmente si tratta di un fiume in cui gli scienziati ritengono scorra metano o etano liquido, ma l'immagine è spettacolare (qui la trovate ad alta risoluzione e completa). La Missione Cassini–Huygens è un progetto cooperativo fra la NASA, l'ESA e l'ASI, l'Agenzia Spaziale Italiana

Via i rami secchi (e gli alberi)

AMBIENTE - L’Italia ha sempre avuto un rapporto abbastanza conflittuale con i fiumi. Ce ne sono moltissimi, e storicamente hanno portato benessere ma anche gravi, gravissimi danni. Le esondazioni infatti per motivi geografici, orografici, geologici, urbanistici (e qui mi fermo), sono particolarmente frequenti e diffuse. Spesso purtroppo sono dovute all’incuria umana: si costruisce male e si salvaguarda peggio, dagli argini agli alvei. Il problema si riallaccia alla recente polemica sull’operato della Protezione Civile riguardante il torrente Rosandra, nei pressi di Trieste: una cascata di critiche da parte dei cittadini, politici ed esperti di vari settori si è riversata sul lavoro dei volontari. Sotto accusa le modalità, le tempistiche, la gestione e soprattutto le conseguenze della messa in sicurezza del corso d’acqua.