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Il meglio che si può

NOTIZIE - Il Giappone è all'avanguardia per quanto riguarda la prevenzione sismica e anti-tsunami. Nonostante il numero delle vittime e i danni siano ingenti, (lo stesso premier giapponese, Naoto Kan, ha definito il terremoto la tragedia più grande che ha colpito ilpaese dopo la seconda Guerra Mondiale) le cose avrebbero potuto andare molto peggio, a ribadire (sempre e con forza) che in caso di eventi sismici la prevenzione è fondamentale. Con Fabio Romanelli, sismologo dell'Università di Trieste, facciamo il punto di quanto è successo a livello sismico e parliamo di earthquake warning (via sms) e di tsunami warning.

Giappone I – le centrali

NOTIZIE - I reattori a rischio sono ad acqua bollente, più semplici ed economici, ma anche più vecchi. Il vantaggio è che usano l'acqua sia come vettore dell'energia da fissione delle barre d'uranio, che per il sistema di raffreddamento. Il vapore in uscita attiva le turbine, per la produzione di elettricità, entra nel condensatore dove raffredda, ridiventa acqua e ritorna nel reattore. Il problema è che in caso di incidente, e in Giappone sono stati parecchi proprio a causa dei terremoti, i danni al circuito di tubature e pompe bloccano il raffreddamento. Una volta che il reattore si è spento automaticamente, com'è accaduto a quelli in attività in tutte le centrali, occorre però dissipare il calore che continua a produrre, a volte per settimane, altrimenti le pareti del contenitore e le tubature ne vengono ossidate e danneggiate. Non c'è modo di fermare la reazione con un sistema indipendente, quindi vanno usati sistemi di emergenza, per esempio generatori diesel e iniettori "manuali". Ma la violenza del sciame sismico attuale e dello tsunami ha danneggiato anche quelli.
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