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Sonni inquieti? Colpa della luna

CRONACA - "Stanotte ho dormito male". "Sarà stata la luna piena". Una risposta che a prima vista farebbe sorridere è sul punto di acquisire canoni di scientificità. A dare man forte alle alle molte persone che lamentano di dormire male in periodi di luna piena, arriva oggi un rapporto pubblicato su Current Biology, che offre delle prove scientifiche che gli esseri umani, nonostante i comfort del mondo civilizzato, rispondono ancora ai ritmi geofisici della luna, guidati da un ‘orologio circalunare’: un orologio simile a quello circadiano, che permette all’organismo di sincronizzarsi con il ciclo naturale giorno-notte

Stesso meteorite, stessa acqua

CRONACA - l'acqua sulla Luna avrebbe la stessa origine dell'acqua terrestre. lo rivela l'analisi appena pubblica su Science Express. Che sulla Luna ci siano tracce di acqua, sia all'interno del mantello che sulla superficie si sa da qualche tempo. Restava da stabilire da dove quest'acqua provenisse. Il modello attualmente più accreditato per la formazione del nostro satellite (la teoria dell'impatto gigante) lo vede nascere per compattamento della nuvola di detriti terrestri formatasi dopo l'impatto fra il nostro pianeta e un mega asteoride, circa 4 miliardi e mezzo di anni fa. Se già c'era acqua a quel tempo, credono gli scienziati, deve per forza essere evaporata con l'enorme calore sviluppatasi nell'impatto, e dunque l'acqua lunare non dovrebbe avere la stessa origine di quella terrestre. Oppure sia l'acqua lunare che quella terrestre sarebbero arrivate da una fonte comune successiva, per esempio le comete. Questa seconda ipotesi pare improbabile, in questo momento fra gli studiosi vi è un discreto accordo sul fatto che almeno il 98% dell'acqua sul nostro pianeta vi sia arrivata con il bombardamento primitivo di meteoriti, le condriti carbonacee, originari edella cintura di asteroidi vicino a Giove - che si ritiene siano fra i corpi celesti più antichi del Sistema Solare. Alberto Saal, della Brown University primo autore della ricerca, e colleghi hanno misurato il rapporto deuterio/idrogeno dell'acqua racchiusa in piccole perle di vetro intrappolate nei cristalli di olivina in alcuni campioni di roccia lunare (raccolti nelle missioni apollo 15 e 17). Il deuterio è un isotopo dell'idrogeno, e gli studi in letteratura dimostrano che la sua distribuzione all'interno del Sistema Solare segue un gradiente: più si è vicini al Sole più il rapporto deuterio/idrogeno è sfavorevole (poco deuterio nei pressi del Sole, molto man mano che ci si allontana).

Una Luna a pois

FOTOGRAFIA -Bella, bella, bella quest'immagine della Luna. E anche utile. Questa Luna "pop" rappresenta le variazioni del campo gravitazionale del nostro satellite preferito. La mappa è ricavata dalle misurazioni effettuate dal Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) durante una missione compiuta all'inizio di quest'anno. Qui in versione animata.

Il giro del mondo della superluna

CRONACA - La Luna è vicina e per la precisione ha raggiunto il perigeo la notte fra il 5 e il 6 maggio. Il nostro satellite si è avvicinato fino a una distanza inferiore a 357.000 chilometri (contro l'abituale media di 370.000 chilometri), con la conseguenza di apparire molto grande. Un evento normale - di perigei lunari ne avvengono parecchi durante l'anno - e previsto, reso però spettacolare dalla coincidenza con la fase di Luna piena (cosa che accade circa una volta all'anno). Risultato: in media la Luna è apparsa il 14% più grande del solito. Qui trovate un approfondimento. Il bello della rete è che quando poi succedono cose spettacolari nel cielo, le si può monitorare da tutto il mondo. Su Flickr in poche ore sono spuntate centinaia di foto della superluna, da ogni angolo del globo. Ve ne proponiamo una selezione. Il bello della rete è che quando poi succedono cose spettacolari nel cielo, le si può monitorare da tutto il mondo. Su Flickr in poche sono spuntate centinaia di foto della superluna, da ogni angolo del globo. Ve ne proponiamo una selezione.

Luna: più terra che altro

NOTIZIE - La composizione chimica delle rocce lunari è straordinariamente simile a quella terrestre. Così simile da creare qualche problema all'ipotesi prevalente sull'origine della Luna, detta dell'impatto gigante. Secondo questa ipotesi, all'incirca 4,5 miliardi di anni fa un pianeta delle dimensioni di Marte (Theia per i planetologi) si sarebbe scontrato con la Terra, allora non completamente solidificata, liberando in orbita una gran quantità di detriti che avrebbero formato la Luna per condensazione. Ora, i modelli informatici per un evento di questo tipo indicano che almeno il 40% dei materiali che hanno dato origine al nostro satellite dovrebbe derivare da Theia. Significa che la composizione isotopica (cioè l'abbondanza relativa di isotopi, forme differenti di uno stesso elemento) per campioni lunari e terrestri dovrebbe essere differente. Questa, però, non è la storia che ci raccontano le rocce lunari, come conferma uno studio appena pubblicato su Nature Geoscience

3,2,1… via!

NOTIZIE - Al Cape Canaveral Air Force Station in Florida è tutto pronto per il lancio del Gravity Recovery And Interior Laboratory (GRAIL). Oggi alle 14.30 prenderà il via la missione che per 9 mesi si occuperà di studiare il campo gravitazionale della Luna per ottenere informazioni sulla struttura interna del satellite. Un progetto scientifico ed educativo per gli studenti, grazie a MoonKAM.

La doppia Luna della Terra

NOTIZIE - Secondo una simulazione, il nostro satellite attuale era in realtà due corpi celesti con caratteristiche diverse, che poi si sono fusi insieme. Questo spiegherebbe le diversità di conformazione geologica della Luna finora rimaste inspiegate.

Lo spettacolo della Luna

NOTIZIE - Questa sera dalle 21:22 alle 23:03, ora italiana, sarà possibile assistere all’eclisse totale di Luna, un evento abbastanza raro. E sarà l’occasione per gli scienziati di misurare con precisione la temperatura delle rocce lunari.

Viaggio al centro della Luna

LA VOCE DEL MASTER - Già da decenni è noto che la composizione della Luna presenta notevoli somiglianze con quella del nostro pianeta, tanto da ipotizzare che l'origine del satellite risalga ad una collisione fra la Terra primordiale e un altro corpo celeste delle dimensioni di Marte, che avrebbe scagliato in orbita una ingente quantità di materiali provenienti dalla crosta e dal mantello terrestre. La ricerca del gruppo di Renee C. Weber, geofisico del Marshall Space Flight Center della NASA, sembra ora avvalorare l'ipotesi che anche la struttura interna dei due corpi sia analoga: un nucleo interno solido e un nucleo esterno liquido, circondati da uno spesso mantello e una sottile crosta silicatica.

Luna arlecchino

NOTIZIE - I falsi colori della mappa prodotta Scott Mest e colleghi del Planetary Science Institute del Goddard Space Flight Center raccontano una storia antica quanto quella della Luna. Il cratere, circa 320 chilometri di diametro, è situato nei pressi del Polo sud del satellite in un’area che gli scienziati stanno scandagliando attentamente in previsione di futuri viaggi di esplorazione umana (e possibili insediamenti). Mest ha usato i dati topografici del Lunar Orbiter Laser Altimeter (uno strumento a bordo della sonda Lunar Reconnaissance Orbiter) e le immagini e i dati spettrali delle missioni Clementine e Lunar Prospector descrivendo così nel dettaglio la geologia del cratere.
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