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ATTUALITÀ

L’aborto e la legge: Italia, Europa e resto del mondo

L’interruzione di gravidanza suscita accesi dibattiti politici, con risultati diversi a seconda che si mettano in primo piano la salute delle donne o i precetti religiosi. E la legge non basta: uno sguardo alla situazione italiane ed europea ci svela che fra la norma e la pratica c’è spesso un gap, di cui ne fanno le conseguenze le donne

Aborti in calo, obiezione di coscienza ancora alta

CRONACA - Continua il calo delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg): 115.372 nel 2010 contro le 118.579 dell’anno precedente, ma con oltre il 70% dei ginecologi obiettori di coscienza la legge 194 sull’aborto presenta, a 33 anni dall’entrata in vigore, difficoltà nell’applicazione. Soprattutto al Sud, dove l’obiezione di coscienza tra i camici bianchi è più dell'80%. In Sicilia, Molise e Campania raggiunge valori superiori al 70% anche tra gli anestesisti e il personale non medico. Secondo i dati dell'ultima Relazione sullo stato di attuazione della legge 194/1978 del ministero della Salute il numero degli obiettori sembra essersi stabilizzato dopo il notevole aumento negli ultimi anni, ma valori ancora così elevati possono rappresentare un freno alla corretta applicazione della legge. Oltre a porre problemi organizzativi all’interno delle Asl e degli ospedali, rendono più difficile la tutela della donna, che potrebbe trovarsi nella situazione di dover abortire in una struttura ospedaliera al di fuori della propria regione di residenza.