Ohibò! Ho una trave nell’occhio.
CULTURA - Phineas Gage, a suo modo, è una superstar. Uso il presente, perché nonostante sia morto da 152 anni, continua a far parlare di sé. Quando ancora non esistevano le moderne tecniche di studio del cervello, ha offerto agli scienziati un’opportunità unica per capire meglio le funzioni cerebrali. In realtà al povero Phineas non interessava la fama e tantomeno il progresso scientifico: era un operaio venticinquenne impegnato nella costruzione delle ferrovie americane.
Il 13 settembre 1848 (un bel giorno per la scienza, ma pessimo per lui), mentre stava inserendo una carica esplosiva per la costruzione di un nuovo tratto ferroviario qualcosa andò storto: la detonazione avvenne prima del previsto, e la barra di acciaio che Phineas stava usando gli schizzò in faccia, trapassandogli il cranio.
Un incidente sul lavoro che soprattutto in quegli anni non era così strano. La cosa strana, quella sì, è che possiamo ammirare Phineas Gage in una fotografia di qualche tempo dopo, mentre regge orgogliosamente la trave di metallo che attraversò i lobi frontali del suo cervello. Vivo.