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Luna: più terra che altro

NOTIZIE - La composizione chimica delle rocce lunari è straordinariamente simile a quella terrestre. Così simile da creare qualche problema all'ipotesi prevalente sull'origine della Luna, detta dell'impatto gigante. Secondo questa ipotesi, all'incirca 4,5 miliardi di anni fa un pianeta delle dimensioni di Marte (Theia per i planetologi) si sarebbe scontrato con la Terra, allora non completamente solidificata, liberando in orbita una gran quantità di detriti che avrebbero formato la Luna per condensazione. Ora, i modelli informatici per un evento di questo tipo indicano che almeno il 40% dei materiali che hanno dato origine al nostro satellite dovrebbe derivare da Theia. Significa che la composizione isotopica (cioè l'abbondanza relativa di isotopi, forme differenti di uno stesso elemento) per campioni lunari e terrestri dovrebbe essere differente. Questa, però, non è la storia che ci raccontano le rocce lunari, come conferma uno studio appena pubblicato su Nature Geoscience

Se mi schiacci mi espando

LA VOCE DEL MASTER - Fin dalle scuole elementari ci siamo abituati a pensare che un materiale riscaldato tenda ad espandersi e un materiale sottoposto a pressione si comprima. Non sono però rari, in natura, comportamenti controintuitivi: ad esempio, numerosi materiali presentano un'espansione termica negativa, ovvero si contraggono quando vengono riscaldati. Molto più esotica è la compressibilità negativa: si tratterebbe di materiali in grado di espandersi quando sottoposti a pressione. Tale comportamento è teoricamente possibile, ma non è mai stato osservato sperimentalmente; l'unica, significativa eccezione sono una dozzina di solidi cristallini caratterizzati da una compressibilità negativa lineare, ovvero limitata a una o due direzioni.