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Riforma approvata alla camera

NOTIZIE - Ieri la Camera dei deputati ha approvato la riforma universitaria, con 307 voti a favore e 252 contrari. Intanto per le strade di Roma infuriavano gli scontri. Studenti e ricercatori non hanno gradito il blocco militare che impediva l’accesso a Piazza Montecitorio. E come biasimarli? Il corteo che doveva terminare proprio li era stato regolarmente autorizzato e la nutrita folla aveva tutto il diritto di entrare nella di fronte al palazzo dove la camera dei deputati era riunita appunto per discutere la controversa legge.

Università e ricerca col fiato sospeso

NOTIZIE - “Questa riforma non la vuole nessuno.” A parlare è Massimiliano Tabusi, ricercatore dell’Università per stranieri di Siena, raggiunto qualche minuto fa sul tetto di Fontanella Borghese, proprio nel momento in cui insieme a una delegazione della Rete29aprile (di cui fa parte) si accinge a muoversi per raggiungere il corteo che si muoverà verso Piazza Montecitorio. “Gli unici a volerla ancora sono quelli del PdL, per potersi fregiare di aver fatto una grande riforma.” Cosa succederà oggi? “Oggi alla Camera dei deputati ci sarà il voto finale sulla riforma, ma anche in caso venisse approvata, dovrà comunque passare nuovamente al Senato per diventare legge dello Stato,” spiega Tabusi. “C’è un altra possibilità però: la stessa Gelmini ha detto che se verranno presentati emendamenti troppo grossi, che dovessero sconvolgere l’assetto della legge, la ritirerà.”

Una settimana di sospensione

NOTIZIE - La situazione resta incandescente. Questa settimana all’Università di Trieste (ma lo stesso accade in numerosi altri istituti giro per l’Italia) quattro facoltà hanno deciso di sospendere l’attività didattica: Medicina, Ingegneria e Lettere per uno o due giorni, Scienze per l’intera settimana (queste quattro facoltà rappresentano nel complesso la stragrande maggioranza degli iscritti a questa università)