Mentre i musicisti jazz suonano, si attivano le aree del cervello utilizzate per interpretare la struttura sintattica delle frasi in una conversazione, come se fosse in corso un vero e proprio dialogo. Solo che è a colpi di jazz.
“Siamo soli”. A leggerlo così scritto la maggior parte di noi -pessimisti- molto probabilmente interpreterà liberamente la sentenza come “Siamo in solitudine”, ma sotto sotto rimarrà l’ antipatico dubbio che sia stato un ottimista a scriverla intendendo qualcosa di simile a “siamo fulgide stelle”. “Soli” è uno dei tantissimi esempi di parole polisemantiche la cui ambiguità interpretativa, finora, poteva essere risolta dall’ analisi del contesto semantico o, in altre parole, dei protagonisti, luoghi, tempi e contenuti del messaggio.