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Chi ha paura del vaccino trivalente?

NOTIZIE - In questi casi la prima cosa che mi si obietta è che voglio difendere la case farmaceutiche (argomento usato spesso anche quando su questo giornale si parla di omeopatia). Io però sono convinta di difendere la scienza medica. A volte guardo mia figlia e sono immensamente grata di avere avuto la fortuna che sia nata in un paese con una sistema decente di sanità pubblica, con degli standard elevati di igiene e dove i bambini vengono vaccinati per molte patologie mortali in età infantile. I vaccini sono uno strumento importantissimo per ridurre la mortalità infantile. Grazie ai vaccini nell’occidente sviluppato malattie come la difterite, la poliomelite, e tanto altro sono praticamente un ricordo. Nei paesi in cui invece non esiste un adeguato programma di vaccinazione dei bambini il tasso di mortalità infantile per tante malattie vaccinabili resta altissimo. Eppure nel nostro grasso occidente da qualche anno si fa sentire sempre più forte la voce di gruppi e associazioni anti-vaccino, e uno dei fattori scatenanti di questo fronte anti-vaccini è il famigerato “caso Wakefield”. Pochi giorni fa sul British Medical Journal è uscito un articolo firmato dal giornalista scientifico Brian Deer che dopo un lungo lavoro di inchiesta dimostra che Andrew Wakefield, medico britannico, ha commesso una vera propria frode deliberata. Qualche anno fa Wakefied pubblicò su Lancet, una delle riviste scientifiche specialistiche più autorevoli al mondo, uno studio in cui suggeriva la possibilità di un collegamento fra la vaccinazione trivalente (morbillo/rosolia/parotite) e lo sviluppo dell’autismo in un gruppo di 12 bambini. Il caso non solo si rivelò una bufala (lo studio è stato ritirato dalla rivista in quanto scientificamente non valido) ma, come spiega Deer, si è provata anche la malafede del medico, che avrebbe mentito (per esempio non riportando che ben in 5 casi la sindrome era stata sviluppata prima del vaccino) per il proprio tornaconto. Il medico è stato radiato dall’albo dei medici inglesi l’anno scorso. Nessun altro studio ha mai confermato le osservazioni di Wakefield.