Una statuetta femminile risalente a oltre 35.000 anni fa conferma che la capacità umana di pensare in maniera astratta è molto antica
Gli stessi archeologi che l’hanno ritrovato lo definiscono “quasi pornografico”: il piccolo reperto – circa sei centimetri di altezza per tre di larghezza – ha seni enormi, glutei prominenti e i genitali espliciti, esagerati. La statuetta è stata ritrovata l’anno scorso in una caverna vicino al Danubio, nei pressi di Ulm in Germania, da Nicholas Conard, un archeologo dell’Università di Tubinga.
La scoperta è stata riportata in un articolo apparso oggi, giovedi 14 maggio, sulla rivista Nature e potrebbe spostare indietro di 6.000 anni la data stimata per la nascita della scultura figurativa. I più antichi reperti di questo tipo – ritrovati sempre in quest’area, che secondo molti archeologi può considerarsi la culla della scultura europea – infatti sono datati fra 30.000 e 33.000 anni fa.
Comprendere quando l’essere umano ha iniziato a produrre manufatti artistici come questi è importante soprattutto per capire quando è avvenuto il brain boom, l’improvviso sviluppo della cognizione umana – che poi ha probabilmente coinciso anche con la nascita della cultura – che ha dato all’uomo la facoltà di pensare in maniera simbolica e astratta. Alcuni antropologi sospettano che questo improvviso sviluppo delle facoltà cognitive umane sia legato a mutazioni genetiche casuali o al “nutrimento” neurologico della cultura e del linguaggio. Le forme della statuetta ritrovata da Conard sono volutamente esagerate e, anche se non è possibile stabilire in maniera sicura quale sia stato il suo scopo, gli archeologi credono che potrebbe aver avuto una funzione simbolica, come amuleto per la fertilità per esempio, o anche semplicemente pornografica.
Paul Mellars, antropologo della Stony Brook University dello stato di New York, ritiene che il fatto che la statuetta abbia questi tratti sessuali così esagerati concorda con altri ritrovamenti dello stesso periodo – che includono falli intagliati nel corno di un bisonte e incisioni sulla roccia a forma di vulva – . “È così sessualmente esagerata da essere pornografica,” ha commentato Mellars. “C’è un simbolismo sessuale che ribolle in tutto il periodo… erano fissati col sesso.”
Secondo alcuni antropologi forse non è una coincidenza che il sorgere della scultura ispirata alla forma umana in Europa abbia coinciso con il declino dei Neanderthal: i Sapiens in quel momento, proprio grazie a rapido sviluppo cognitivo, avrebbero infatti goduto di un vantaggio notevole nei confronti dei cugini che avrebbero finito per soccombere.