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Tutto suo padre

Un bambino che assomiglia a papà, sostiene uno studio dell’Istituto di Scienze Evolutive di Montpellier ma condotto in Africa, riceve più cure dal genitore

La mamma è certa, il padre un po’ meno. Per questo motivo dal punto di vista delle selezione naturale, un bambino che fornisce la prova della paternità ha più probabilità di essere accettato dal genitore maschio e di ricevere quindi maggiore investimento parentale. Assomigliare e odorare in maniera simile al padre è un buon metodo per farsi riconoscere e una ricerca di Alexandra Alvergne, antropologa dell’Istituto di Scienze Evolutive di Montpellier in Francia, dimostra che nelle tribù senegalesi i bambini più simili a papà ricevono più nutrimento e attenzione degli altri.

La scienziata ha prima stabilito la somiglianza, fisica e nell’odore corporeo dei bambini con il papà. 100 “giudici” provenienti da villaggi distanti da quello testato hanno osservato le foto dei bambini attribuendoli per somiglianza a uno fra tre possibili “padri”, mostrati sempre in foto. I giudici inoltre  hanno annusato la maglietta del bambino e l’hanno attribuita ad altre magliette indossate dai possibili padri.

Successivamente la scienziata ha comparato alcuni parametri fisici (peso e robustezza delle braccia) dei piccoli con il loro punteggio di somiglianza con il padre vero. I bambini più simili erano più robusti e pesanti degli altri, prova che avevano ricevuto più cura – nutrimento – dei loro meno fortunati amici.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.