Un raffinato sistema di sensori aiuta a preservare l’area protetta dello Springbrook World Heritage nel Queensland in Australia
Misurano l’umidità delle foglie e del terreno, e sono alimentati da pannelli solari: una decina di sensori progettati dal Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation austaliano (CSIRO) vengono attualmente usati per rilevare le condizioni microclimatiche che favoriscono una naturale rigenerazione della foresta pluviale dello Springbrook World Heritage, nel sud-est del Queeensland, in Australia.
I sensori sono connessi in wireless fra di loro e formano un network che è in attività dal maggio del 2008. Ogni cinque minuti questi dispositivi rilevano alcuni parametri di umidità e di illuminazione solare all’interno della foresta.
Nei prossimi due anni verranno installati altri 200 nodi nel network, che registreranno anche misure relative alla biodiversità, come richiami di uccelli e rane. Il sistema è pensato per ottenere il massimo della sostenibilità ambientale e si avvale, come spiega Darren Moore, del CSIRO ICT Centre Research Scientist, di pannelli fotovoltaici espressamente pensati per un ambiente buio come quello della foresta pluviale. I sensori infatti sono in grado di ridurre i consumi energetici senza mai spegnersi.
Michael Bruenig direttore di Sensor Network Technologies Research del CSIRO, ha dichiarato che il progetto Springbrook dimostra che si possono avere dati in tempo reale da un ambiente all’aperto, e coperto come la foresta, grazie a un network a bassa frequenza collegato in wireless. Questi sensori “eseguono un monitoraggio affidabile e a lungo termine degli ambienti naturali che – come nel caso di Springbrook – può essere applicato alla foresta pluviale,” ha commentato Bruenig.