La sostanza prodotta dalle api dimostra in laboratorio spiccate proprieta antibatteriche e antiossidanti
La natura è una fonte inesauribile di potenti principi benefici per la salute. Fra questi c’è il propoli che da tempo viene considerato un vero e proprio toccasana. Un progetto che vede collaborare Neiker-Tecnalia, l’istituto basco di ricerca e sviluppo agrario, la fondazione Kalitatea, che promuove la qualità dei prodotti locali baschi, le associazioni di apicultori della Comunità Autonoma dei Paesi Baschi e alcuni settori governativi baschi ha dimostrato scientificamente e nel dettaglio quali sono la natura e l’entità di questi effetti salutari.
Il propoli (che in latino significa “difesa della città”) è una sostanza che le api producono raccogliendo le resine dei germogli di alberi o di altre piante. La composizione può variare da favo in favo, ma in media è costituito da circa il 50% di resine e balsami, 20-25% di cera, 5-10% di oli essenziali, 5% di polline e un altro 5% di altre sostanze (minerali, enzimi, ecc.) e viene usato dalle api per molteplici scopi: disinfettare il favo, sigillare crepe, come agente antimicrobico, e addirittura per imbalsamare eventuali intrusi troppo grandi per essere buttati fuori. In pratica il propoli è il principale responsabile dell’asepsi del favo, soprattutto in quei luoghi che a causa della temperatura e dell’umidità potrebbero essere focolai d’infezione.
Gli esseri umani da tempo usano questa sostanza come farmaco naturale, soprattutto come stimolate del sistema immunitario. Secondo gli scienziati è la componente di resine, ricca di composti fenolici, ad avere proprietà farmaceutiche. Il gruppo di ricercatori baschi ha analizzato due azioni principalimente attribuite a questa sostanza: quella antibatterica e quella antiossidante.
Nel primo caso i ricercatori hanno esaminato la crescita batterica in colture da laboratorio, in presenza di diverse concentrazioni di propoli: già in bassissime quantità si osservava una riduzione nella crescita batterica. I batteri presi in esame erano: Strepotococcus mutans (responsabile della carie dentale), Candida albicans (infezioni vaginali), Salmonella tiphy (salmolnellosi), Helicobacter pilori (ulcere allo stomaco), e Saccharomyces cerevisiae (quest’ultimo ha un ruolo opportunistico in patologie come l’ AIDS, le leucemie ecc.)
Per quanto riguarda l’aspetto antiossidante, lo studio si è concentrato sulle capacità del propoli di neutralizzare i radicali liberi, molecole che secondo alcune teorie si accumulano all’interno delle cellule provocando l’invecchiamento dell’organismo, e che stanno alla base di alcune patologie come il cancro e l’Alzeheimer. I ricercatori hanno generato artificialmente i radicali liberi in laboratorio facendoli reagire con il propoli ed eseguendo poi delle analisi spettrofotometriche. I preparati a base di propoli hanno effettivamente mostrato una grande azione inibitoria nei confronti dei radicali liberi.
In base a queste analisi il propoli è risultato contenere una grande quantità di agenti biologicamente attivi, soprattutto flavonoidi, ben noti per le qualità antiossidanti. Secondo gli scienziati sono proprio i flavoniodi a essere responsabili delle innumerevoli proprietà medicinali del propoli: antimicotiche, antifungali, antivirali, antitubercolari, citostatiche, antiallergiche, antitossiche, ipotensorie, emostatiche, immunogeniche e antiparassitarie.