Una vastità che pare infinita, con onde indomabili e profondità impressionanti, abitate da creature misteriose e sconosciute. L’oceano rappresenta l’idea stessa di ambiente incontaminato, proprio per la sua enormità, che sembra sfidare la stupidità autodistruttiva umana. In realtà pare che il livello di acidità dell’acqua abbia raggiunto livelli preoccupanti, che potrebbero mettere a repentaglio la catena alimentare.
AMBIENTE – La scala temporale presa in esame da uno studio pubblicato sulla rivista Nature Genetics è impressionante: decine di milioni di anni. A tanto bisogna tornare indietro nel tempo per ritrovare livelli di acidità negli oceani come quelli odierni.
Secondo gli autori della ricerca, la rapidissima crescita delle concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera ha determinato il più alto tasso di acidificazione nei mari dall’età dei dinosauri. Gli scienziati hanno concluso che l’attuale tasso di acidificazione delle profondità oceaniche è di dieci volte più veloce rispetto a quello di cinquantacinque milioni di anni fa, un’epoca che, secondo le analisi, presentava livelli simili. Le conseguenze potrebbero essere di non poco conto: il rischio a lungo termine è un’estinzione di massa degli organismi dei fondali abissali, dei quali i ricercatori dell’Università di Bristol hanno studiato i cambiamenti nelle formazioni rocciose.
Gli organismi che dovrebbero più preoccuparsi del fenomeno sono quelli che vivono nei fondi sedimentosi degli oceani, perché, a differenza del plancton che vive in superficie, non sono abituati ad habitat variabili, e un rapido e significativo cambiamento geochimico del loro ambiente potrebbe mettere a repentaglio la loro sopravvivenza. In realtà a preoccuparci dovremmo essere tutti noi, visto che da qui ai prossimi secoli, se il trend continua, gli oceani rischiano di diventare inabitabili per diverse forme di vita, visto che gli organismi abissali sono un elemento vitale dell’intera catena alimentare.
Tutto ciò sta accadendo a causa del veloce aumento delle concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera. La CO2, dissolvendosi nell’acqua marina, ne aumenta l’acidità e questo, modificando la quantità di minerali di carbonato presente, influisce anche sulla formazione dei gusci e degli scheletri di vari organismi marini.