Il nuoto precoce (fin dai primissimi mesi di vita) promuove un corretto sviluppo dell’equilibrio e della prensione nei bambini
NOTIZIE – I corsi di nuoto per bambini sotto l’anno d’età sono sempre più gettonati dai neogenitori, che trovano un’occasione sana e divertente per passare del tempo insieme ai figli. Quest’attività secondo Hermundur Sigmundsson, professore di psicologia dell’Università norvegese di scienza e tecnologia, non fa bene solo all’umore, ma anche allo sviluppo psicofisico del bambino. Detta così può sembrare banale (molti studi – e anche il buonsenso – hanno dimostrato che l’esercizio fisico in età infantile promuove lo sviluppo corretto dell’organismo) ma Sigmundsson ha misurato quest’effetto in alcune capacità specifiche: l’equilibrio e la coordinazione occhio-mano (capacità di prensione).
Sigmundsson ha confrontato 19 bambini (tutti residenti nella città di Reykjavik, in Islanda, terra natale di Sigmundsson) di poco più di 4 anni d’età che avevano seguito dei corsi di nuoto dai 2-3 mesi (fino ad almeno 7 mesi), con altri 19 bambini che invece non lo avevano fatto. I bambini di entrambi i gruppi erano omogenei per quel che riguarda il livello di educazione dei genitori, il tipo di abitazione e la condizione economica.
Sigmundsson ha sottoposto i bambini a una serie di esercizi: camminare sulla punta dei piedi, stare in equilibrio su un piede solo, saltare la corda, lanciare un pallone verso un bersaglio e prendere al volo una palla. I risultati hanno dimostrato chiaramente un vantaggio del gruppo dei nuotatori negli esercizi che avevano a che fare con l’equilibrio e l’abilità di prendere gli oggetti, scrive Sigmundsson nell’articolo pubblicato sulla rivista Child: Care Health and development.
I movimenti tipici del nuoto stimolano intensamente il sistema vestibolare (gli organi che garantiscono il mantenimento di un corretto equilibrio posturale), ha spiegato lo scienziato, e promuovono la coordinazione occhio-mano, e per questo si osservano questi benefici che sono evidenti persino a grande distanza di tempo.
Lo scienziato ha comunque sottolineato che sono necessari ulteriori studi per approfondire l’argomento: lo studio attuale infatti ha usato un campione molto ristretto, e per limiti metodologici non è stata possibile una completa randomizzazione nella scelta dei soggetti sperimentali. Ciononostante Sigmundsson ritiene che i suoi risultati possano essere utile per dirigere la futura ricerca sugli effetti benefici del nuoto infantile.