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Astrobiologia a Trieste: cose dell’altro mondo

O meglio, di “altri mondi”. Perché di questo si discuterà al castello di Duino il 26, 27 e 28 maggio: una “tre giorni” di astrobiologia, dove esperti in discipline di vari ambiti – dalla geologia all’astronomia, dalla fisica alla biologia –  si incontreranno per raccontarsi le più interessanti novità in campo astrobiologico.

CRONACA – I progressi nelle tecnologie osservative astronomiche ci permetteranno a breve di scoprire pianeti extrasolari simili alla Terra, con condizioni climatiche potenzialmente favorevoli all’esistenza della vita. Ma questa sarà solo una delle tematiche affrontate dai ricercatori che si riuniranno a Duino per il terzo workshop della Società Italiana di Astrobiologia, intitolato “When Darwin meets Copernicus” e organizzato in collaborazione con l’INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste. Il workshop sarà, infatti, un incontro di più discipline e un modo per i ricercatori di scoprire che cosa bolle in pentola nel mondo dell’astrobiologia: i nuovi strumenti in via di sviluppo per lo studio di pianeti, le attuali ricerche sulla possibile abitabilità in un “altrove” di domani, le missioni spaziali che verranno, le misurazioni delle atmosfere di esopianeti che in un futuro lontano potrebbero ospitare l’uomo. In questo contesto l’Osservatorio Astronomico presenterà due ambiziosi progetti internazionali in fase di sviluppo, gli strumenti ESPRESSO e CODEX, che diventeranno gli occhi attraverso i quali l’umanità potrà guardare lontano, alla scoperta di esopianeti.

Il primo giorno aprirà il convegno Sandra Pizzarello, professore emerito all’Arizona State University, che si è dedicata a studiare i materiali organici extraterrestri rinvenuti in meteoriti cadute sul nostro pianeta;  seguiranno interventi di ricercatori come Daniel Segrè, triestino di nascita che oggi vive e lavora a Boston, o Giovanna Tinetti (University College di Londra), leader di gruppi di ricerca all’avanguardia nello studio di atmosfere planetarie. Giuseppe Murante dell’Osservatorio di Torino parlerà della cosiddetta abitabilità galattica, mentre Michele Maris (OATs) dedicherà il suo intervento alle recenti ricerche sulla stabilità gravitazionale dei pianeti come condizione importante per l’eventuale evoluzione di forme di vita.

Sandra Pizzarello, Daniel Segrè e Giovanna Tinetti saranno, inoltre, i protagonisti di una “spremuta” di astrobiologia dedicata al grande pubblico, “Le strategie della vita” , prevista per giovedì 27 maggio al Teatro Miela.

La scelta di Trieste come luogo ideale di incontro? Non è certo casuale: “La nostra città – spiega Giovanni Vladilo, ricercatore all’Osservatorio e uno degli organizzatori dell’evento – ha una lunga tradizione nel settore dell’astrobiologia, come testimoniato dalla serie delle sette conferenze sull’evoluzione chimica e l’origine della vita tenute tra il 1992 e il 2003 al Centro Internazionale di Fisica Teorica, che portarono a Trieste molti dei massimi studiosi del settore a livello internazionale. Gli istituti scientifici e tecnologici presenti nell’area triestina offrono inoltre un potenziale naturale per lo sviluppo di ricerche astrobiologiche. Esplorare questo potenziale è uno degli obiettvi del convegno”.

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Sara Stulle
Libera professionista dal 2000, sono scrittrice, copywriter, esperta di scrittura per i social media, content manager e giornalista. Seriamente. Progettista grafica, meno seriamente, e progettista di allestimenti per esposizioni, solo se un po' sopra le righe. Scrivo sempre. Scrivo di tutto. Amo la scrittura di mente aperta. Pratico il refuso come stile di vita (ma solo nel tempo libero). Oggi, insieme a mio marito, gestisco Sblab, il nostro strambo studio di comunicazione, progettazione architettonica e visual design. Vivo felicemente con Beppe, otto gatti, due cani, quattro tartarughe, due conigli e la gallina Moira.