AMBIENTE -I mondiali di calcio sono finiti e la Spagna è campione del mondo. Cosa rimarrà nella nostra memoria? Certamente non le magie di Lionel Messi o i dribbling di Cristiano Ronaldo perché la scena mediatica è stata tutta per un polpo che vive nell’acquario di Oberhausen in Germania. Il cefalopode ha indovinato i pronostici delle gare della Germania (ma anche la finale Spagna-Olanda) mangiando sempre il mollusco rinchiuso nella vasca di plexiglas con la bandiera della squadra che poi avrebbe vinto la partita.
Questo è bastato per dedicargli articoli e servizi dei telegiornali, una pagina su Wikipedia, un profilo su Facebook e probabilmente una serena vecchiaia. Ovviamente la storia delle capacità divinatorie del polpo Paul è una bella trovata giornalistica. Nell’immaginario comune molti associano il polpo ad un delizioso contorno di patate (Spagna e Italia sono i paesi europei con il più alto consumo pro capite di questo mollusco) o hanno l’immagine della piovra gigantesca che cattura e divora qualche malcapitato, ma cosa c’è di vero dietro a questa vicenda di pronostici e speranze? «Può essere stato particolarmente attratto dai colori della Germania e della Spagna che hanno un contrasto davvero forte» è l’opinione di Àngel Guerra, ricercatore all’Instituto di investigaciones marinas (www.iim.csic.es) di Vigo «i polpi sono in grado di distinguere i colori degli oggetti. Inoltre hanno una forte componente tattile nel loro comportamento, che gli permette di capire la forma e la dimensione di quello che stanno toccando».
I polpi sono gli invertebrati che hanno sviluppato una maggior massa cerebrale rispetto alle dimensioni del loro corpo che, nel caso del polpo comune che troviamo nei nostri mari (octopus vulgaris), può raggiungere la lunghezza di 130 cm e il peso di 10 kg, poca cosa rispetto ai 65 kg di un suo parente che vive nel Nord pacifico e noto come polpo gigante (Enteroctopus defleini). O quasi insignificante rispetto al polpo dalle sette braccia che può raggiungere i 75 kg e una lunghezza di 4 metri. L’elevato grado di sviluppo del sistema nervoso dei polpi apre anche interessanti questioni nel campo dell’etologia. I ricercatori considerano il polpo il più intelligente tra gli invertebrati; sanno osservare quello che un altro polpo è in grado di fare e lo sanno ripetere in un tempo più breve. È il caso di polpi a cui è stato offerto un barattolo con un coperchio avvitato al cui interno c’era un granchio. Ovviamente sono stati in grado di svitare il barattolo e di catturare la preda. Questa capacità è sorprendente considerato che in natura questi animali sono solitari e non hanno rapporti sociali con loro simili.
Inoltre sono amanti eccezionali perché durante l’accoppiamento, che dura circa un’ora, è tale l’enfasi del rapporto che è possibile osservare tantissime variazioni di colore dal bianco al nero, dal marrone all’arancione che indicano differenti stati emotivi e talvolta un membro della coppia muore soffocato dalla presa del partner. Se è la femmina a sopravvivere il suo destino è comunque segnato. Baderà alle oltre 200.000 uova per circa sette settimane passate a digiuno al termine delle quali, una volta schiuse le uova, morirà di fame.
E se l’onore dipende dal numero di nemici beh il polpo ha solo l’imbarazzo della scelta: murene, gronghi, cernie, dentici e naturalmente l’uomo. Da sempre presente nelle pescherie del Belpaese è tra le prede preferite dei subacquei anche a causa di una carenza legislativa poiché la normativa vigente non stabilisce una taglia minima per la cattura e la commercializzazione come avviene per le altre specie ittiche. I superstiziosi tifosi del Brasile, che ospiterà i prossimi mondiali nel 2014, non sperino troppo nelle capacità divinatorie di Paul perché «i polpi vivono al massimo due anni» conclude ironico Guerra.