CRONACA

Tè al fluoro

Nella bevanda sono contenuti livelli di fluoro più elevati del previsto

NOTIZIE – Gary Withford, professore della School of Dentistry di Augusta negli USA, ha cominciato a  pensare che qualcosa non quadrasse quando si è trovato a esaminare quattro pazienti affetti da fluorosi scheletrica, una malattia delle ossa dovuta all’eccessiva assunzione di fluoro piuttosto rara negli Stati Uniti. L’unico punto in comune fra i tre era il fatto di essere forti (fortissimi) bevitori di tè. Eppure, pensava Withford, le misure hanno dato sempre livelli piuttosto bassi di fluoro nel tè.

Il rischio c’era in effetti. La pianta del tè, la Camellia sinensi,  tende ad accumulare grandi quantita di fluoro e alluminio nelle foglie (da 600 a 1.000 milligrammi di ciascuna sostanza per chilo di foglie). Quando le foglie vengono fermentate una piccola parte dei metalli passa nel  preparato per la bevanda. Si credeva fosse una piccolissima parte ma Whitford ha deciso di effettuare nuove misurazioni con una tecnica innovativa. La metodologia usata fino ad ora non riusciva infatti a rilevare la parte di fluoro legata all’alluminio. Con un metodo di diffusione invece lo scienziato ha trovato livelli di fluoro più alti da 1,4 a 3,3 volte rispetto alle misurazioni tradizionali.

Si tratta comunque di livelli relativamente bassi, commenta lo scienziato, che non devono spaventare i bevitori “normali” di tè. Il problema sussiste solo per chi ne fa un uso davvero eccessivo e per periodi estremamente prolungati (più di dieci anni). In ogni caso la regola è la moderazione,

Whitford ha presentato i dati alla conferenza dell’Associazione Internazionale di Ricerca Dentistica del 2010 tenutasi a Barcellona.

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Federica Sgorbissa
Federica Sgorbissa è laureata in Psicologia con un dottorato in percezione visiva ottenuto all'Università di Trieste. Dopo l'università, ha ottenuto il Master in comunicazione della scienza della SISSA di Trieste. Da qui varie esperienze lavorative, fra le quali addetta all'ufficio comunicazione del science centre Immaginario Scientifico di Trieste e oggi nell'area comunicazione di SISSA Medialab. Come giornalista free lance collabora con alcune testate come Le Scienze e Mente & Cervello.