CRONACA

Quasi raggiunto il lago sotto i ghiacci dell’Antartide

Un gruppo di ricercatori ha quasi raggiunto la superficie dell’enorme Lago Vostok nascosto sotto più di 3 chilometri di ghiaccio vicino alla Stazione Vostok nel continente antartico.

NOTIZIE – Si tratta di un’enorme riserva d’acqua, rimasta incontamintata per milioni di anni. Forse un ecosistema primitivo assolutamente sorprendente.

È stato chiamato Lago Vostok, perché si trova nelle immediate vicinanze della Stazione Vostok, presso il polo sud magnetico e scelta dai russi perché ideale per gli studi della magnetosfera terrestre. È anche il posto più freddo del pianeta: è stata misurata la temperatura terrestre più bassa in assoluto di -89,2°C.

Secondo le stime il Lago Vostok è il terzo lago più grande per volume di acqua. Per anni i russi hanno perforato il ghiaccio estraendone carote contenenti intrappolate piccole bolle di aria risalente fino a 400.000 anni fa, riuscendo così a ricostruire il clima del passato. Poi improvvisamente, alla profondità di 3,4 chilometri, le bolle d’aria scomparvero dalle carote, cominciarono a trovare grandi cristalli e rilevarono una diversa acidità. Avevano toccato il coperchio di questo enorme lago, ma ancora non lo sapevano. La presenza del lago è stata rilevata confrontando con le immagini satellitari. Era il 1993, e nel corso degli anni successivi, sempre con l’aiuto delle osservazioni da satellite, ne sono state delineate meglio le caratteristiche.

Si calcola che la temperatura media dell’acqua del lago sia di circa -3°C e che rimanga liquida, malgrado sia sottozero, a causa della forte pressione. Lo spesso ghiaccio isola dall’ambiente esterno che raggiunge temperature molto inferiori.

Nel gennaio scorso, dopo dieci anni di pianificazione per trovare un modo accettabile che non disturbasse ciò che stava sotto, magari anche forme di vita, hanno cominciato a bucare la calotta di ghiaccio che ricopre l’acqua del lago.

Per evitare di contaminare il lago, la perforazione si è fermata a 50 metri sopra la superficie. Per i successivi 50 metri, verrà impeigato un metodo termico che utilizza il calore per sciogliere il ghiaccio e raggiungere la superficie del lago. Si infiltrerà acqua nel condotto e la si lascerà congelare in modo da creare un tappo. Per questa stagione la ricerca finisce qui, perché in Antartide sta arrivando il freddo e i ricercatori devono tornare in Russia.

La prossima estate antartica, i ricercatori estrarranno un campione del tappo di ghiaccio per analizzarlo, e l’anno successivo, tra il 2012 e il 2013, esploreranno il lago con un robot sommozzatore per prelevare campioni di acqua e di sedimenti dal fondo.

Condividi su